A Napoli 10 mila famiglie a rischio sfratto

A Napoli sono 10 mila le famiglie a rischio sfratto. Nella terza città d'Italia non c’è una graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari.

Case popolariIl governo Draghi ha deciso di sbloccare i licenziamenti lo scorso luglio e dall’inizio del 2022 sono ripartiti gli sfratti esecutivi dopo lo stop di due anni a causa della pandemia. A Napoli sono 10 mila le famiglie a rischio sfratto. Prima della pandemia erano “soltanto” 2 mila gli sfatti esecutivi nella terza città d’Italia. Quest’ultimo dato fa capire come sia peggiorata la situazione a causa della crisi economica provocata dal Covid.

A Napoli le 10 mila famiglie a rischio sfratto rischiano di diventare una bomba sociale. Per il 90% si tratta di morosità incolpevole, ovvero persone che non hanno potuto più pagare, e riguarda alloggi pubblici e privati. La maggioranza era costretta a scegliere tra pagare l’affitto o mangiare. Il restante 10% degli sfratti è per finita locazione. L’emergenza sfratti riguarda le fasce sociali più deboli e soprattutto gli abitanti degli alloggi comunali. Nel caso di abitazioni non pubbliche, il problema non si può scaricare sul privato: i proprietari hanno tutto il diritto di chiedere lo sfratto. Deve intervenire il pubblico, attraverso l’assegnazione di alloggi popolari. E qui viene il problema. A Fanpage.it Alfonso De Vito della “Campagna per il diritto all’abitare” ha dichiarato: “Le politiche per la casa sono ferme al palo. A Napoli non c’è nemmeno una graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari”. La responsabilità è sia del Comune di Napoli che della Regione Campania. L’emergenza sfratti potrebbe diventare l’ennesimo colpo di grazia sugli ultimi, ovvero persone con gravi problemi economici e di salute. Queste persone ora rischiano di non avere nemmeno un tetto. La maggioranza delle famiglie a rischio sfratto si trova nelle periferie, ma anche nel centro cittadino sono tantissime. Serve un programma per il rilancio del patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica. Nel video allegato il servizio realizzato da Antonio Musella di Fanpage.it.

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