Chiara Ferragni trova accordo con Antitrust
Le società di Chiara Ferragni dovranno versare 1,2 milioni di euro all’impresa sociale “I Bambini delle Fate”, a seguito della chiusura dell’istruttoria dell’Antitrust sulle uova pasquali griffate Ferragni vendute durante le festività pasquali del 2021 e 2022. Si è conclusa con un accordo tra le parti l’istruttoria aperta lo scorso gennaio.
Questa decisione mira a ristorare i consumatori che, acquistando le uova, pensavano di contribuire direttamente all’impresa sociale. Nel dettaglio, le società operative di Chiara Ferragni verseranno per tre esercizi (2024, 2025 e 2026) il 5% degli utili distribuibili registrati a bilancio, con un minimo garantito cumulativo di 400 mila euro per annualità. L’Unione Nazionale Consumatori ha criticato il patteggiamento definendolo “una pessima notizia” e sottolineando l’importanza di una condanna in questo caso. A questo punto chiunque può ingannare il consumatore e, una volta beccato, trovare un accordo con l’Antitrust per evitare guai peggiori. Nel frattempo ci guadagna con gli interessi sulla cifra raccolta.
La cosa buffa è che Chiara Ferragni fa passare un accordo con l’Antitrust come un impegno benefico. In un video diffuso sui media, l’influencer dice: “Sono felice di condividere con voi un comunicato importante a cui tengo molto, e relativo al caso uova di Pasqua ‘Dolci Preziosi’, che l’autorità Antitrust ha chiuso accogliendo gli impegni su cui TBS Crew e Fenice hanno lavorato negli ultimi mesi. Il primo impegno consiste in un contributo economico volontario, che è una donazione e non dunque una sanzione, per un minimo di complessivi 1 milione e 200 mila euro in favore dell’impresa sociale ‘I bambini delle fate’. Le società si assumono l’impegno, a cui tengo in modo particolare, della separazione totale delle operazioni commerciali delle società dalle attività benefiche che comunque non smetteremo di fare”. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
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