BCE taglia i tassi di 25 punti base
Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato una riduzione di 25 punti base dei tre principali tassi di riferimento, una decisione destinata a influenzare l’economia dell’Eurozona. È il quarto ribasso consecutivo da giugno 2024. A partire dal 18 dicembre 2024, il tasso di interesse sui depositi presso la BCE sarà abbassato al 3%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali sarà del 3,15%. Anche il tasso sui prestiti marginali subirà un calo, passando al 3,40%.
Il processo disinflazionistico è ben avviato, afferma la BCE. L’inflazione si attesterebbe al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Riviste al ribasso le stime di crescita: PIL 2024 a 0,7%, a 1,1% nel 2025. “La crescita della zona euro sta perdendo slancio, la ripresa è stata più lenta delle attese e outlook resta incerto”. Lo ha detto la presidente della BCE Christine Lagarde, in conferenza stampa a Francoforte. Il taglio dei tassi di interesse di 25 punti avrà effetti positivi su famiglie e imprese che operano nella vita di tutti i giorni. Il calo del costo del denaro potrebbe avere impatti positivi su mutui e prestiti, ma è importante consultare esperti finanziari per valutare gli effetti specifici. Un calo dei tassi può comportare rendimenti minori sui depositi.
Taglio tassi fa calare i mutui
Il taglio dei tassi dello 0,25% deciso dalla BCE, una volta a regime, dovrebbe determinare un risparmio sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia, compreso fra i 13 e i 30 euro al mese. Lo ha calcolato il Codacons, valutando l’impatto del taglio sulle spese di una famiglia cha sta pagando un mutuo a tasso variabile per l’acquisto della prima casa. Per un mutuo a 20 anni fra i 100 mila e i 200 mila euro, il risparmio è compreso fra i 13 e i 27 euro mensili. Per un mutuo di 30 anni ci sarà un risparmio fra i 15 e i 30 euro mensili.
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