Dove sono finiti i soldi della Banca Popolare del Meridione?

Banca Popolare del MeridioneFino a poco tempo fa, l’Italia era considerato il paese del mare, del sole, dell’arte e della pizza. Ultimamente però la nostra nazione è diventato soprattutto il paese delle truffe. La vicenda venuta alla ribalta in queste ore sembra quasi una sceneggiatura tratta da un film.

Tra il 2005 e il 2007 Raffaele Cacciapuoti lancia un progetto ambizioso, la nascita di una Banca ad azionariato popolare per ridare fiato al tessuto economico del Mezzogiorno. Il 4 agosto 2008 il progetto riceve l’autorizzazione della “Consob” alla raccolta fondi. A settembre 2008 parte la raccolta fondi.

Per far “decollare” il progetto parte una massiccia campagna pubblicitaria. “Con duemila euro puoi diventare socio della tua banca”. Questo era lo slogan che campeggiava sui manifesti che tappezzavano la città di Napoli. La campagna si chiude ad agosto 2009. I soci sono 842 con un capitale versato di 10.096.600 euro. “Banca Popolare del Meridione” si costituisce nell’ottobre del 2009. La sede della Banca è in Via Verdi 38 angolo Via Santa Brigida. Sulle cinque vetrine c’è scritto in piccolo “in attesa di autorizzazione”. La richiesta alla Banca d’Italia parte il 14 luglio 2010, dopo la pressione di alcuni soci.

Oggi(3 agosto), si scopre che la “Banca Popolare del Meridione” è finita in un fascicolo della Procura di Napoli. L’indagine è partita il 26 giugno 2010, dopo l’arrivo di una  denuncia. Da quel giorno in Procura sono arrivate tantissime denunce, l’ultima il 26 luglio 2010. Sono spariti otto dei dieci milioni di euro versati dagli azionisti. La cosa più grave è che non si hanno più notizie di Raffaele Cacciapuoti. Di lui si sa solo che ha versato un assegno in sterline risultato poi scoperto.

Facendo una rapida ricerca sul web, ho trovato questo video caricato il 27 febbraio 2008 in cui Cacciapuoti spiega il progetto “Banca Popolare del Meridione”. Il “desaparecidos” napoletano inizia il suo discorso dicendo “Vogliamo creare una nuova Banca. Una Banca che parli il linguaggio dei propri clienti”.

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