Internet: In arrivo il pacchetto antipirateria dell’Agcom

L'Agcom diventa lo sceriffo di internetIl 17 dicembre del 2009, il consiglio dei ministri ha discusso un decreto legislativo destinato a recepire la nuova direttiva europea in materia di tv e servizi audiovisivi. Come al solito, i politicanti italiani hanno preso la palla al balzo per fare l’ennesimo piacere alla Siae e alle major.

Il decreto Romani approvato all’inizio del 2010 ha trasformato il Garante per le Comunicazioni in uno sceriffo di Internet. Sembra quasi che il problema italiano più grave sia il live-streaming e il peer-to-peer.

Dopo tante consultazioni, l’Agcom sta per varare un severo pacchetto di misure contro la pirateria. La proposta sarà discussa oggi(11 novembre) e successivamente sottoposto a consultazione pubblica. Sulla carta tutti possono partecipare alla consultazione. Il problema è che l’iter da seguire è talmente complesso che fa desistere anche i più audaci. Ma cosa prevede il pacchetto Agcom?

La nuova regolamentazione obbliga i provider(quelli che forniscono l’accesso ad internet) a mettere a disposizione i dai sui flussi di traffico. In questo modo si possono “smascherare” coloro che scaricano grosse quantità di dati quando sono connessi ad internet. L’utente sarà comunque informato di questo tipo di controlli, al momento dell’attivazione dell’abbonamento a Internet, a tutela della sua privacy.

Nel mirino finiscono tutti quei siti che offrono film, partite di calcio, trasmissioni e concerti in streaming. Naturalmente sotto accusa finiranno anche coloro che utilizzano il peer-to-peer. Il sito “fuorilegge” verrà denunciato dall’autore dell’opera trafugata, dalla major, dalla Siae e dal Nucleo della Finanza.

A quel punto entra in scena l’Agcom. L’autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni farà partire una contestazione al titolare del sito. Costui avrà 5 giorni di tempo per spedire una memoria difensiva al Garante e attenderne il verdetto. Nel caso non sia possibile identificare il titolare, il sito verrà oscurato senza ulteriori comunicazioni.

Ma non finisce qui. L’Agcom potrà rimuovere i contenuti protetti anche senza nessun denuncia. Inoltre, l’autorità potrà bloccare la diretta in live-streaming e congelare le porte IP. Per chi non lo sapesse, le porte di un PC servono per “accedere” ad una rete locale o WAN(tipo internet).

Credits: Corriere delle Comunicazioni.

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