Saviano parla della criminalità nel Nord a “Vieni via con me”

Roberto Saviano mostra la cartina degli appalti di Milano La seconda puntata di “Viene Via Con Me” è stata seguita da 9 milioni e 31 mila telespettatori con un share pari al 30,21%. Per Rai Tre si tratta di un vero e proprio record di ascolti. Non c’è che dire, il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano sta riscuotendo un successo inaspettato.

Lo scrittore di “Gomorra” ha fatto un lungo monologo in cui ha parlato della nascita delle tre mafie. Saviano dice “L’organizzazione criminale somiglia a una grande azienda, un ordine religioso o un esercito antico. Gerarchia, stipendi ma soprattutto regole e disciplina”.

Saviano però ha parlato anche dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nel Nord Italia, in particolare nella città di Milano. Lo scrittore ha detto “La 'ndrangheta al Nord, come al Sud, cerca il potere della politica e al Nord interloquisce con la Lega. La Lega da sempre ha detto che non vuole qui le manette o la repressione. Ma non basta, perché sono i soldi legali che irrorano questo territorio, è lì che il fenomeno deve essere contrastato”.

Ma Saviano va oltre e cita un brano di un’intervista a Gianfranco  Miglio. L'ideologo della Lega Nord era favorevole al mantenimento anche della mafia e della 'ndrangheta e sottolineava che bisognava partire dal concetto che alcune manifestazioni tipiche del Sud hanno bisogno di essere costituzionalizzate.

Ad un certo punto, l’autore di “Gomorra” mostra un cartina di Milano con tutti gli appalti in cui ci sono state infiltrazioni delle organizzazioni criminali. Saviano dice “La Lombardia è la regione con il più alto tasso di investimento criminale d’Europa. Milano è la capitale degli investimenti criminale”.

Lo scrittore ha dichiarato “Contrastare le organizzazioni criminali è fondamentale, ma ci sono leggi che possono favorirle: con lo scudo fiscale, per esempio, il rischio è che siano i loro capitali a tornare in Italia”. Saviano ha concluso il suo monologo con un messaggio di ottimismo e speranza.

Come prevedibile, il monologo di Saviano non è stato accolto bene dai leghisti. Roberto Maroni ha dichiarato “Come ministro e ancora di più come leghista mi sento offeso e indignato dalle parole infamanti di Roberto Saviano, animate da un evidente pregiudizio contro la Lega”. Il ministro dell’Interno chiede un confronto e pretende il diritto di replica(ma non c’è già Paragone il venerdì sera?). Maroni ha detto “Vorrei un faccia a faccia con lui per vedere se ha il coraggio di dire quelle cose guardandomi negli occhi”.

Nel caso ci fosse l’incontro, consiglio a Saviano di mettersi qualche cosa per proteggere le gambe e in particolare i polpacci. Maroni ha il vizio di azzannare violentemente il polpaccio delle persone. Uomo avvisato mezzo salvato…

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