La Corte Costituzionale boccia in parte il legittimo impedimento

Berlusconi in tribunale. Una raritàOggi(13 gennaio), molti italiani aspettavano con ansia il verdetto della Corte Costituzionale sulla legge del legittimo impedimento. Pochi minuti fa è arrivata la sentenza.

La Corte Costituzionale ha bocciato in parte la legge sul legittimo impedimento. Come previsto da molti, i 15 giudici della Consulta hanno deciso con un verdetto in parte di bocciatura e in parte interpretativo. Ben 12 giudici su 15 hanno rilevato questioni di incostituzionalità.

La Consulta ha dichiarato illegittimo il comma 4 dell'art.1 della legge 51 e bocciato solo in parte il comma 3. Il primo prevedeva la certificazione di Palazzo Chigi sull'impedimento e l’obbligo per il giudice di rinviare l'udienza fino a sei mesi. Il secondo prevedeva che il giudice, su richiesta di parte, quando ricorrono le ipotesi di cui ai commi precedenti, rinvia il processo ad altra udienza.

La Consulta avrebbe inoltre fornito una interpretazione del comma 1, ritenendolo legittimo solo se, nell'ambito dell'elenco di attività indicate come impedimento per premier e ministri, il giudice possa valutare l'indifferibilità della concomitanza dell'impegno con l'udienza, nell'ottica di un ragionevole bilanciamento tra esigenze della giurisdizione, esercizio del diritto di difesa e tutela della funzione di governo, oltre che secondo un principio di leale collaborazione tra poteri.

Questa legge serviva a Berlusconi per “evitare” le tre inchieste(Mills, Mediaset e Mediatrade) che lo riguardano. Comunque, il premier non piangerà più di tanto. Durante la puntata del 11 gennaio di “Ballarò”, Antonio Di Pietro ha svelato un inquietante retroscena(video 3:40). Il leader dell’Italia Dei Valori ha dichiarato “Berlusconi ha già vinto i suoi processi. Perché con questo giochino di quest’anno di tempo che si è preso(Corte Costituzionale etc..), nel frattempo 5 giudici su sette hanno cambiato ufficio e quindi i processi quando riprendono devono ricominciare daccapo. Quando arriveranno a sentenza è già arrivata la prescrizione”.

Per ulteriori info: Ansa.

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