La Camera boccia l’abolizione delle Province

Votazione abolizione ProvinceLa casta è sfacciata. I politicanti chiedono agli italiani di fare i sacrifici, ma intanto loro continuano a mantenere i privilegi. In vita mia non ho mai visto qualcuno darsi la zappa sui piedi. Questa cosa la sto dicendo da un bel po'. La maggior dei politicanti se ne fregano degli italiani.

Oggi(5 luglio), l’Aula della Camera ha affossato la proposta di legge presentata dall’IDV sulla soppressione delle Province. L’assemblea di Montecitorio ha respinto il mantenimento del primo articolo del testo, quello che cancellava le parole “le Province” dal titolo V della Costituzione. I voti contrari sono stati 225(Lega Nord e PDL), quelli a favore 83(IDV e Terzo Polo). Gli astenuti 240, tra cui il PD.

Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico, ha spiegato “Abbiamo una nostra proposta. Il nostro testo prevede certi meccanismi per ridurre e accorpare le province perché alcune cose nelle Province sono inutili e altre utili come ad esempio il fatto che si occupino dei permessi per l’urbanistica”. Bersani sembra la brutta copia di Crozza. A questo punto credo che anche i più ingenui abbiamo capito che PD e PDL sono fatti della stessa pasta.

Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, ha detto “Si è realizzata una maggioranza trasversale della casta, una cosa da prima Repubblica. Si è consumato un tradimento generalizzato degli impegni elettorali da destra e da sinistra. C’è stata una gara tra i partiti nel non far seguire le promesse della campagna elettorale per eliminare gli sprechi della politica. E’ patetico il comportamento di chi, all’interno della nostra coalizione, ha chiesto un rinvio per riflettere: sull’abolizione delle Province si rinvia da 51 anni”.

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