Camusso: Dal governo solo licenziamenti facili

Elsa Fornero e Mario MontiAlle 20.30 il premier Mario Monti ha fatto un conferenza stampa per annunciare che “tutte le parti sociali acconsentono alle modifiche dell’art.18 che ha proposto il governo a eccezione della Cgil”. Giovedì(22 marzo) si terrà l’incontro conclusivo.

Il presidente del Consiglio ha aggiunto “Avevamo preso l’impegno alla riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali entro fine marzo, il ministro Fornero ha guidato questa operazione cruciale per dare migliore prospettiva di competitività, produttività, crescita e occupazione, è la sua riforma”. Perché la Cgil non è d’accordo? Lo spiega Susanna Camusso.

Il segretario generale della Cgil ha dichiarato “E’ una proposta totalmente squilibrata, peraltro molto lontana da tutti i suggerimenti che sono stati dati. L’art.18 è l’unico punto su cui il governo non ha mai accettato di fare nessuno spostamento, a riprova che quello era il problema. Con queste nuove norme si fa venire meno l’effetto deterrente che ha l’art.18. Dal governo solo licenziamenti facili. La Cgil farà tutto ciò che serve per contrastare la riforma del lavoro”. Di seguito potete leggere i vari casi in cui i licenziamenti siano considerati illegittimi dal giudice.

- Licenziamenti discriminatori. Tutte le imprese, anche quelle con meno di 15 dipendenti, dovranno applicare l’art.18 e quindi il reintegro del lavoratore.

- Licenziamenti disciplinari. Previsto il reintegro o un indennizzo che, nei casi gravi, sarà al massimo di 27 mensilità, a seconda dell'anzianità di servizio.

- Licenziamenti economici. Previsto solo il risarcimento: da un minimo di 15 mensilità a un massimo di 27 dell’ultima retribuzione, a seconda dell'anzianità di servizio.

Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha commentato “Condividiamo la lotta alla cattiva flessibilità, ma non quella sulla buona flessibilità come i contratti a termine. Sui licenziamenti chiedevamo di più, ma abbiamo aderito alla mediazione del governo. L’indennizzo massimo di 27 mesi è troppo alto, dobbiamo stare in standard europei”. Ma togliamolo proprio, così la Marcegaglia apre una bottiglia di champagne.

Per ulteriori info: La scheda sulla riforma(da Repubblica.it)

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