Matteo Renzi e la finanza
Il “rottamatore” Matteo Renzi convince sempre di me. Molti lo considerano il nuovo che avanza, altri il vecchio che si è fatta la plastica. La seconda ipotesi prende sempre più consistenza.
Il 17 ottobre 2012, l’aspirante premier del centrodestra(ops centrosinistra) ha incontrato finanzieri, broker e banchieri nella meravigliosa cornice della Fondazione Metropolitan di corso Italia a Milano. Il “raduno” era a porte chiuse(video). L’evento è stato organizzato da Davide Serra, astro nascente della finanza internazionale e fondatore del fondo Algebris. Fin qui nulla di male. Resta però il fatto che la holding proprietaria del gruppo di Serra, la Algebris Investments(Cayman) Ltd, sia stata costituita a suo tempo nelle Cayman Islands, riconosciuto e intoccabile paradiso fiscale. Può rappresentare la sinistra uno che ha queste frequentazioni? Ma mettendo da parte l’incontro con i finanzieri, non convince il programma di Renzi.
Il sindaco di Firenze sembra “sparare” cose a caso. Vuole risolvere il problema della disoccupazione femminile con gli asili nido, cose deleteria dal mio punto di vista. Il motivo? I bambini li devono crescono i genitori, non gli estranei. Ieri(18 ottobre) ho letto che vuole istituire un fondo Jeremie per dare credito alla Piccola Media Impresa. I soldi li prende dai fondi dell’Unione Europea. Fin qui nulla di male. Il problema è che l’imprenditore deve andare in Banca per ottenere il credito. Come funziona? L’istituto di credito verifica i requisiti di qualità del credito ed eroga il fido(fino a 5 milioni di euro). Il 75% dell’importo è garantito dal fondo Jeremie, il 25% dalla banca. In caso di insolvenza dell’impresa, le banche si rivalgono sul fondo Jeremie. Capito? Non sarebbe più facile dare i fondi direttamente alle imprese? Alla fine ci devono guadagnare sempre le banche. Clicca sulla slide per ingrandirla.
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