La finta abolizione del finanziamento pubblico ai partiti

Con la legge approvata oggi i partiti costeranno al contribuente da 30 a 60 milioni.

Di Battista con il cartello anti RenziVia libera definitivo della Camera al decreto sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti che così diventa legge. Il testo è stato approvato con 312 sì, 141 no e 5 astenuti. A favore hanno votato PD, FI, Ncd, Scelta civica e Per l’Italia. Mentre hanno votato contro Lega, SEL e M5S. Astensione da Fratelli d’Italia.

Protesta in Aula del Movimento 5 Stelle. “Bugia numero 1 di Renzi” si legge sui cartelli esposti e poi rimossi. Quelli del M5S hanno ragione? Si. Il testo approvato oggi è l’ennesima “fregatura” fatta ai danni degli italiani. Non lo dico io, ma Roberto Perotti di lavoce.info. Con questa legge i partiti costeranno al contribuente da 30 a 60 milioni, poco meno di quanto costano ora. Perotti scrive: “La prima cosa da notare è che i soldi ricevuti dai partiti attraverso il 2 per mille non sono un regalo deciso da privati: sono a carico di tutti i contribuenti. Il motivo è che il 2 per mille è di fatto una detrazione al 100% dall’imposta dovuta. Se lo stato raccoglieva 10 mila euro in tasse per pagare sanità e pensioni, e ora un contribuente destina 1 euro a un partito attraverso il 2 per mille, tutti i contribuenti nel loro complesso dovranno pagare 1 euro di tasse in più per continuare a pagare pensioni e sanità”.

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