Pizza napoletana sia bene dell’umanità
Tutelare la pizza napoletana come bene dell’umanità. Lo chiede all’Unesco una petizione lanciata online. In meno di 24 ore, raccolte 3.554 firme. La campagna è stata presentata ieri(2 settembre) all’apertura del Pizza Village(video). La specialità partenopea, si legge nella petizione, è l’unico tipo di pizza italiana menzionata in ambito nazionale ed europeo.
Dal 4 febbraio 2010, infatti, è ufficialmente riconosciuta come specialità tradizionale garantita dall’Unione Europea. E ora si chiede all’ONU di inserirla nella lista dei “beni immateriali”, dove ci sono 90 voci, di cui cinque sono italiane: la dieta mediterranea(dal 2013), le macchine a spalla delle feste religiose(dal 2013), l’arte del violino a Cremona(dal 2012), il canto a tenore(dal 2008) e l’opera dei pupi(dal 2008). Alfonso Pecoraro Scanio, promotore della petizione, ha dichiarato: “E’ giusto che l’Italia proponga alla sede centrale Unesco di Parigi l’inserimento dell’Arte della Pizza nella ‘Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità’. Il riconoscimento da parte dell’Unesco proteggerebbe la pizza e l’economia ad essa legata, dal fenomeno dell’italian sounding. Riconoscere la pizza è un'occasione per salvaguardare il made in Italy”. Il 26 Marzo 2011 è stato presentato ufficialmente il dossier di candidatura dell’Arte della Pizza al Segretariato del Patrimonio Culturale immateriale di Parigi. L’ex ministro dell’Ambiente ha spiegato: “Dal 2012 l’Unesco ha però cambiato procedura e chiede ai singoli paesi di segnalare un solo dossier ogni anno per il patrimonio immateriale, quindi quel dossier è ancora in attesa di esame”.
Commenti
Posta un commento