Il falso mito del lavoro da panettiere

“Assumiamo immigrati perché gli italiani non si vogliono svegliare alle 4 di mattina”, racconta la titolare di un laboratorio di panificazione. Ma è proprio così?

PanettiereIn Italia la disoccupazione è al 12,7%, ma stranamente ci sono alcuni lavori che solo poche persone accettano malgrado la crisi. Uno di questi è il panettiere. La carenza(?) di personale in questo settore è stata affrontata anche nella puntata di “Servizio Pubblico” del 26 marzo 2015.

La provincia di Torino ha il più alto tasso di disoccupazione giovanile del nord Italia: il 46,7% è a spasso. Una titolare di un laboratorio di pianificazione ha dichiarato: “Assumiamo immigrati perché gli italiani non si vogliono svegliare alle 4 di mattina”. E’ vero? No. In molti casi questi mestieri sono mal retribuiti. Il mestiere proposto nel servizio di Giulia Cerino viene retribuito 1.200 euro al mese per 8 ore di lavoro al giorno dalle 23 alle 7 del mattino. Stipendio da fame se consideriamo i sacrifici(ti puoi scordare la vita sociale) e le spese extra. Quest’ultima voce non viene menzionata da nessuno ma pesa tantissimo sul portafoglio del lavoratore.

Una ricerca condotta da Regus per la seconda “Giornata del Lavoro Agile” rivela che un italiano su cinque spende oltre il 10% della sua retribuzione per i costi di trasporto. Peccato che l’indagine ha preso come campione 44 mila manager e professionisti, persone che guadagnano molto di più dei 1.200 euro del panettiere. Gli spostamenti per andare e ritornare dal lavoro costano molto, solo gli stolti ancora non l’hanno capito. Tra l’altro, il tanto decantato lavoro da panettiere, in alcuni casi prevede anche la consegna del pane con un furgone di tua proprietà e senza rimborso spese. Ma di cosa parliamo? A proposito, con il mestiere da panettiere possono “arrangiare” anche i giornalisti non pagati de “Il Garantista”. Mica li vogliamo mantenere per due anni? Smettetela di fare questi servizi inutili.

Commenti