Censis: 7 milioni di italiani indebitati per cure mediche
Per 4 italiani su 10, il Servizio sanitario sta peggiorando e sono 7 milioni le persone che in un anno si sono indebitate per pagare le cure. E’ quanto emerge dal Rapporto Censis 2015. Per capire il ricorso al privato, va considerato il trade off tra costo e tempi di attesa che, con la capacità del privato di offrire prestazioni a prezzi sostenibili e la lunghezza delle liste di attesa nel pubblico, si risolve spesso nella scelta dei cittadini di pagare per intero di tasca propria le prestazioni.
Ad esempio, per una colonscopia nel privato si spendono 224 euro e si attendono 8 giorni, nel pubblico con il ticket si spendono 56 euro e si attendono 87 giorni; per una risonanza magnetica nel privato si spendono 142 euro e si attendono 5 giorni, con il ticket si pagano 63 euro e si attendono 74 giorni. Cambiano gli stili di vita, tra acquisti on line e car sharing. 15 milioni gli italiani hanno fatto acquisti sul web e il 46% ha praticato l’home banking. Per muoversi, invece, sono sempre di più coloro che optano per il car sharing: il 4% degli italiani(circa 2 milioni) e la percentuale sale all’8,4% tra i giovani. La crescita delle insicurezze mette a rischio il rapporto con gli immigrati: il 73% ritiene che la discriminazione sia diffusa. Vitali i giovani imprenditori: 941 mila, il numero più alto tra i principali Paesi europei. Gli stranieri si fanno sempre più “ceto medio”: nel 2008-2014 i titolari d’impresa stranieri sono saliti del 31,5%.
Fra gli investimenti, torna in testa il mattone: tra gennaio-ottobre 2015 boom di richieste di mutui, il 94,3% in più sul 2014. Ammonta a più di 4.000 miliardi di euro il valore del patrimonio finanziario degli italiani: è questa la piattaforma della tenuta che, dopo qualche défaillance nel periodo post-crisi, ha ripreso a crescere nell’ultimo periodo e nel giro di quattro anni, dal mese di giugno 2011 al giugno del 2015, ha registrato un incremento di 401,5 miliardi di euro(+6,2% in termini reali). Per la prima volta dall’inizio della crisi, le famiglie che hanno aumentato la capacità di spesa sono più di quelle che l’hanno ridotta(25% contro il 21%) ma quasi il 20% non riesce a coprire tutte le spese con il proprio reddito. Accelera l’emigrazione verso l’estero: tra il 2007-2014 il numero di espatriati è aumentato di 85.215 persone(da 51.113 a 136.328).
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