La bellissima Calabria con treni regionali da terzo mondo

La rete ferroviaria da Lamezia Terme Centrale a Rosarno è un’odissea infinita per i pendolari. Treni regionali vecchi che si rompono spesso.

Treno regionale guasto a Lamezia TermeCome è lo stato della rete ferroviaria e dei convogli nelle regioni del Sud? Questa è la domanda che dovrebbero farsi ogni volta i nostri cari politici. Gli ultimi anni sono stati davvero terribili per chi si muove in treno.

Dal 2009 ad oggi le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25%. Le Regioni, a cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, in larga parte dei casi non hanno investito né in termini di risorse né di attenzioni per recuperare la situazione. In Calabria la situazione più drammatica riguarda la tratta Catanzaro Lido-Lamezia Terme Centrale, ma non è in condizioni migliori nemmeno la Lamezia Terme Centrale-Rosarno. Entrambe le tratte sono a binario unico, l’unica differenza è che la prima non è elettrificata. Mercoledì scorso(17 agosto) sono partito da Napoli per andare a Tropea. Ho preso un Intercity per Lamezia Terme Centrale. Il treno è arrivato a destinazione alle 13.01 con un paio di minuti di ritardo, ma il viaggio è stato confortevole grazie all’aria condizionata e alla pulizia dei vagoni. Tutto bene? Mica tanto.

Arrivato a Lamezia Terme Centrale, ho atteso 49 minuti la coincidenza per Tropea. Purtroppo il Treno Regionale 22679(foto) è riuscito a fare solo 100 metri, poi ha fatto un mega botto che ha impaurito tutti i passeggeri. Dopo un paio di tentativi per rimettere in sesto il convoglio vetusto, il capotreno ha deciso di far scendere i vacanzieri. Un altro treno, questa volta più decente, è partito dopo circa 40 minuti. Durante il viaggio ho notato la bellezza e la bruttezza della Calabria. Pizzo Calabro, Vibo Marina, Briatico, Zambrone, Parghelia e Tropea sono dei posti incantevoli che dovrebbe essere visitati almeno una volta nella vita. La cosa drammatica è lo stato di abbandono in cui versano le stazioni, con binari sepolti dalla vegetazione. Non è proprio un bel biglietto da visita per accogliere i turisti. Il turismo non va tutelato solo a parole.

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