Spesa migranti salirà a 4,6 miliardi nel 2017
Nei tre giorni del weekend pasquale sono stati 8.300 i migranti “prelevati” dalle navi della Marina, della Guardia Costiera, del dispositivo di soccorso UE di Ong. Sono partiti tutti dalla Libia, a bordo di gommoni. Dall’inizio dell’anno vi sono stati circa 35 mila arrivi. Il 2016 è stato l’anno record, con 181 mila persone sbarcate sulle nostre coste. L’andamento del primo trimestre indica che quest’anno il primato verrà migliorato.
La spesa per affrontare l’emergenza immigrati nel 2017 potrebbero salire fino a 4,6 miliardi di euro. Non lo dice il “leghista” Matteo Salvini, ma è la stima indicata nel Documento di programmazione economica finanziaria(DEF) del governo Gentiloni. Si tratta di 1 miliardo in più rispetto al 2016, anno in cui la spesa è stata di 3,6 miliardi di euro. La previsione dei costi è per 4,2 miliardi ma, scrive l’esecutivo, se i flussi migratori dovessero continuare a crescere, salirebbe di altri 400 milioni, fino a 4,6 miliardi. Tutti soldi che vengono sottratti alla collettività per far “mangiare” gli amici degli amici(associazioni, cooperative etc…) con il “prodotto” migrante. Alcuni giornalisti e politici sostengono che l’emergenza migranti viene pagata con i soldi dell’Unione Europea. E’ una bufala. Gli unici a rimetterci sono i contribuenti, visto che oltre il 90% dei costi di gestione dei migranti è a carico dello Stato italiano. La Commissione europea, infatti, ha stanziato 2,4 miliardi di euro per il periodo 2015-2020. La fetta più rilevante, circa 560 milioni, è riservata all’Italia. Per chi ancora non l’avesse capito, il “prodotto” migrante è un business per pochi eletti e un danno economico per la maggioranza dei contribuenti.
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