Vesuvio in fiamme tra l’indifferenza generale

La nube sopra il cratere è visibile anche da Pompei dove i turisti non si lasciano scappare l'occasione di una immagine evocativa. 100 incendi in tutta la Campania. Perchè nessuno si interessa al problema roghi?

Vesuvio in fiammeLe fiamme che da una settimana divampano sul Vesuvio hanno raggiunto un fronte di fuoco di 2 chilometri. La colonna di fumo che, partendo dalle pendici del vulcano, sovrasta in pratica tutto il Golfo di Napoli è impressionante. Il fumo si vede da ogni punto di Napoli, anche da Pompei, dove i turisti scattano foto alla colonna di fuoco vista dal foro.

I due incendi, il primo sviluppatosi da Ercolano e quello partito da Ottaviano si sono uniti. 60 uomini, tra vigili e forestali, stanno cercando di domare le fiamme. Oltre al Canadair in azione un secondo aereo e un elicottero. Le strade di accesso al Vesuvio, al momento, sono aperte. Ma a Trecase, paese ai piedi del Vesuvio le fiamme arrivano quasi a lambire l’area abitata, avvicinandosi minacciosamente anche all’autostrada. Evacuate case e ristoranti a Torre del Greco e Trecase, in via precauzionale. Come sono scoppiati i roghi? L’autocombustione non esiste e quindi in origine c’è la mano dell’uomo. Il parroco Marco Ricci ha dichiarato: “Ci sono rifiuti tossici che fanno propagare le fiamme e avvelenano l’aria. Il fumo infatti è nero. Dietro tutto questo c’è un disegno criminale”. Il mega rogo sul Vesuvio è l’ennesima bomba ecologica nella Terra dei Fuochi. I media nazionali e le istituzioni si mostrano disinteressate al “problema” roghi, non hanno capito(o fanno finta di non vedere) che quel fumo provocherà un genocidio di massa. La situazione è critica in Campania, dove complessivamente sono 100 gli incendi che vedono impegnate quasi 600 persone.

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