L’inceneritore di Scampia

Un rogo tossico a ScampiaL’emergenza rifiuti è un business. Questo credo sia chiaro a tutti. Il governo Berlusconi sta seguendo la linea Cosentino per affidare alle province di Napoli e Salerno la realizzazione dei due termovalorizzatori previsti.

Mentre i politicanti “bisticciano”, da diversi anni a Scampia funziona a pieno regime un inceneritore che brucia di tutto. Per certi versi questo inceneritore è più performante di quello di Acerra. A differenza di quello gestito dalla società A2A, l’inceneritore di Scampia non si ferma mai. Vi sbagliate di grosso se pensate che sia un altro business creato per le società del Nord Italia. A gestirlo è una comunità straniera, i rom.

Nel campo rom in via Cupa Perillo a Scampia viene bruciato di tutto. Alcuni rom offrono il servizio smaltimento gomme per pochi “spiccioli”. Bastano 20 euro per disfarsi di un quintale di copertoni d’auto. Avete letto bene, questi tizi per 20 euro vendono la loro e la nostra salute. La cosa più grave è che questi rom “arrotondano” il guadagno bruciando insieme ai copertoni altri materiali tossici(amianto?) forniti “gentilmente” dalla camorra.

Il sito “La Terra Dei Fuochi” di Angelo Ferrillo ha denunciato più volte questo fenomeno dei roghi tossici. Le istituzioni fanno finta di non sentire. Intanto, la gente si ammala. Il 4 settembre 2010, nello stesso campo rom si è verificato un incendio di vaste proporzioni. Il fumo era visibile a chilometri di distanza.

Credits: Il Corriere del Mezzogiorno.

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