Unioncamere: 3.607 fallimenti in 3 mesi
Nel primo trimestre del 2014 sono fallite 3.607 imprese, circa 40 al giorno, quasi due all’ora. Rispetto allo stesso periodo del 2013 c’è stata un incremento del 22%. Sono i dati di “Unioncamere”. L’aumento riguarda sia le imprese costituite in forma di società di capitali(+22,6%), che le società di persone(+23,5%) e, soprattutto, le imprese individuali(+25%).
In lieve controtendenza appaiono, invece, le aperture di procedimenti fallimentari per le imprese costituite come consorzi o cooperative, che hanno mostrato un calo di circa il 2%. Aumentano anche le procedure di concordato, 577(+34,7%). Una procedura fallimentare su 4 riguarda aziende che operano nel commercio(+24%). Crescita dei fallimenti anche nell’industria manifatturiera, un comparto in cui il fenomeno era in calo nel 2013: nel primo trimestre del 2014 si contano 763 fallimenti di imprese industriali, il 22,5% in più dell’anno precedente. Allo stesso modo, anche l’edilizia ha fatto registrare un incremento rispetto al dato 2013: +20,1% corrispondenti a 771 nuove procedure avviate.
Dal punto di vista geografico, l’aumento dei default riguarda tutte le aree del Paese: in misura maggiore, rispetto alla media nazionale, nel Nord Ovest(+22,8%), nel Centro(+23,0%) e nel Mezzogiorno(+27,8%); sotto la media nel solo Nord-Est(+12,5). Il dettaglio dei dati regionali ci consegna la Lombardia, in termini assoluti, come la regione con il maggior numero di procedure fallimentari aperte(808), seguita a distanza da Lazio(364) e Toscana(293). Le uniche regioni in cui i fallimenti appaiono in diminuzione sono la Basilicata(-17,6%), il Molise(-9,1%) e la Calabria(-2,4%).
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