Viminale: +43,1% di migranti in due mesi. Chi paga e chi incassa?

Nei primi due mesi del 2015 sono sbarcati 2.376 migranti in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Chi paga e chi ci guadagna con l'emergenza migranti?

Migranti a LampedusaNei primi due mesi di quest’anno sulle coste italiane sono approdati 7.882 migranti(3.459 a gennaio e 4.423 a febbraio), il 43,1% in più dello stesso periodo dell’anno scorso(furono 5.506). Questo l’ultimo aggiornamento dei dati relativi all’immigrazione pubblicati sul sito del ministero dell’Interno. Complessivamente, gli eventi di sbarco sono stati 69 dal primo gennaio al 28 febbraio 2015 a fronte dei 46 dello stesso periodo del 2014. Gli immigrati ospitati in strutture d’accoglienza sono 67.128.

Una domanda sorge spontanea: chi paga? Qualche giornalista presuntuoso sostiene che l’Unione Europea rimborsa le spese per l’emergenza migranti. E’ vero? L’UE finanzia l’Italia ma solo per una piccola quota. Nel periodo 2007-2013, il nostro Paese ha ottenuto il 13,4% delle risorse totali allocate per la gestione dell’asilo e dell’immigrazione: 478.754.919 euro. Peccato che l’emergenza migranti sia costata 657 milioni di euro “solo” per l’anno 2013. I dati ufficiali del 2014 non sono ancora disponibili, ma quasi sicuramente si arriverà ad una cifra vicino agli 800 milioni di euro.  Che fine fanno questi soldi? La quota più grossa finisce agli “amici degli amici” italiani, mentre i poveracci ricevono solo l’elemosina. Ormai è chiaro, la gestione dei migranti è solo un business per i soliti noti italiani(cooperative, associazioni etc…).

Prendiamo il caso del centro di accoglienza di Lampedusa. La struttura è del Ministero degli Interni ma è gestita dalla Confraternita della Misericordia. Per ogni profugo l’ente riceve 32,90 euro al giorno, con i quali deve garantire i beni di prima necessità. Ma i migranti del centro sostengono che non va sempre così: “Mangiamo poco e non ci danno i 5 euro che ci spettano di diritto ogni due giorni”. Soldi che i contribuenti versano, la Misericordia incassa ma ai migranti, a quanto pare, non arrivano. Al Cara di Sant’Anna l’erogazione avviene con un credito virtuale di 5 euro ogni due giorni(fonte “L’Espresso”), spendibili solo nel centro per l’acquisto di beni forniti dallo stesso ente gestore(marche da bollo, sigarette, snack) che ne stabilisce anche i prezzi. In pratica, un “magna magna” al quadrato. Cosa aspettano a chiudere questo rubinetto?

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