BCE conferma fine Quantitative easing

BCE conferma la fine del Quantitative easing. Dal 2019 stop agli acquisti dei titoli di Stato dei paesi UE. I tassi di interesse rimarranno fermi fino all'estate del 2019.

BCE conferma fine del Quantitative easingIl Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso di fermare al 31 dicembre 2018 gli acquisti del Quantitative easing, scesi a 15 miliardi di euro dallo scorso ottobre. Da gennaio 2019 la BCE non comprerà più titoli di Stato dei Paesi UE. Il programma di acquisto titoli era partito nel 2015 per cercare di spingere l’inflazione dell’Unione Europea fino al 2%. Uno degli effetti positivi del Quantitative easing è stato la svalutazione dell’euro che ha favorito le esportazioni.

Fino ad oggi la BCE ha utilizzato 2.600 miliardi di euro per acquistare titoli di Stato dei Paesi UE, fra cui 360 miliardi di titoli dell’Italia. La Banca Centrale Europea manterrà i bond comprati finora nel suo bilancio ancora a lungo, e in ogni caso fino a quando lo riterrà opportuno. Il presidente Mario Draghi ha dichiarato: “Il reinvestimento andrà avanti per un periodo prolungato anche dopo il rialzo dei tassi e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere liquidità favorevole e un ampio grado di accomodamento monetario. I tassi di interesse rimarranno fermi fino a estate 2019”. Il direttivo lascia invariati i tassi d’interesse ai minimi record: il tasso principale è allo 0%, quello sui depositi a -0,4% e sui prestiti marginali a 0,25%. La fine del Quantitative easing sarà un passaggio importante per l’economia europea, soprattutto per quella dell’Italia. Il nostro Paese sarà costretto a vedersela da sola con gli investitori internazionali. La conseguenza sarà una rapida risalita dello spread, che si ripercuote in maggior costi di finanziamento per lo Stato e in seconda battuta rincari sui nuovi prestiti per imprese e famiglie.

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