De Luca non parla del vaccino Sputnik
Vincenzo De Luca è tornato a parlare di vaccinazioni nella consueta diretta Facebook del venerdì. Il governatore ha dichiarato: “Come si può tollerare che alla Regione Campania vengano tolti 211 mila vaccini anti-Covid nel silenzio generale, una vergogna. Vedo una tuta mimetica su un paio di anfibi che vaga per l’Italia. Un furto e un sottofurto per Pfizer e Moderna, siamo ultimi nelle consegne”. Rispetto alle altre volte, De Luca non ha parlato del vaccino Sputnik.
Il presidente della Regione Campania ha fatto campagna elettorale per oltre un mese su questo vaccino anti-Covid russo ed ha attaccato più volte l’Agenzia Italiano del Farmaco(AIFA) per non averlo ancora approvato in Italia. Come mai oggi(30 aprile) De Luca non ha menzionato il vaccino Sputnik? La risposta è ovvia. All’inizio di questa settimana, l’Agenzia nazionale per la vigilanza sanitaria(Anvisa) del Brasile ha respinto la richiesta. Il vaccino Sputnik usa una tecnologia a vettore virale come AstraZeneca e Johnson & Johnson. La differenza è che nel vaccino russo sono state trovate particelle virali ancora in grado di replicarsi. Questo almeno è quello che sostiene Anvisa. Un adenovirus di un vaccino in grado di replicarsi è una cosa gravissima che potrebbe costituire un rischio per la salute pubblica. Il mese scorso la Regione Campania aveva stipulato un pre-accordo, vincolato all’approvazione di Ema e AIFA, per l’acquisto di 3,5 milioni di dosi di vaccino Sputnik. Oggi De Luca, parlando dei vaccini, stranamente non ha fatto più cenno a Sputnik, suo cavallo di battaglia ad ogni polemica. Meglio non parlare di una figuraccia che potrebbe compromettere la campagna di propaganda. Il governatore della Campania ha comunque sparato un’altra baggianata: “Il nostro obiettivo è completare per luglio l’immunizzazione della città di Napoli”. Annunci roboanti che non trovano mai riscontro nella realtà.
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