Torna l’ora solare. Risparmiati 105 milioni di euro

Nella notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre torna l'ora solare. Realizzati risparmi per circa 100 milioni di euro con l'ora legale.

Una donna con due orologiNella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021 finirà l’ora legale ed entrerà in vigore l’ora solare. Alle 3 del 31 ottobre le lancette dell’orologio andranno sposate indietro di un’ora, cioè alle 2. Gli italiani recupereranno l’ora di sonno persa il 28 marzo scorso. L’ora legale tornerà invece il prossimo 27 marzo 2022. L’ora legale è stata utilizzata in Italia per la prima volta nel 1916, ma è entrata in vigore ufficialmente con una legge del 1965, in un periodo in cui il fabbisogno energetico aumentava esponenzialmente.

Con l’uso dell’ora legale si determina che, per un dato territorio, l’ora ufficiale dello Stato venga calcolata in anticipo rispetto all’ora solare(naturale). Le ragioni sono due: questa misura consente risparmi energetici e in secondo luogo i cittadini possono beneficiare di più ore solari. La rete di trasmissione dell’energia Terna fa sapere che nel periodo dell’ora legale, dal 28 marzo scorso, “grazie all’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale l’Italia ha risparmiato 450 milioni di kilowattora, pari al consumo medio annuo di elettricità di circa 170 mila famiglie”. In termini di costi, il risparmio per il Paese è stato di circa 100 milioni di euro, mentre nel 2020 era stato di solo 66 milioni a causa del lockdown. Ricadute positive anche in termini di sostenibilità ambientale: il minor consumo elettrico, infatti, ha consentito al Paese di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 215 mila tonnellate.

Dal 2004 al 2021 il risparmio complessivo del Paese è stato di circa 10,5 miliardi di kilowattora, pari ad un valore di circa 1,8 miliardi di euro. Nei mesi di aprile e ottobre si è registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.

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