Libero mercato o inculamento?

image Le vacanze sono quasi arrivate. Molti hanno già preparato o stanno preparando le valigie per partire e raggiungere il luogo prescelto per trascorrere qualche giorno in assoluto relax.

La stragrande maggioranza dei partenti con l’auto arrivati alla pompa, per fare il pieno di benzina o gasolio, troveranno una sgradita sorpresa. Il prezzo è aumentato in media di 3 centesimi. Ora la benzina verde costa in media 1,35 al litro, mentre il diesel si attesta a 1,169 euro. La città più cara è Napoli, dove un litro di benzina costa 1,374 euro, mentre la meno cara è Trieste con il prezzo della “verde” fermo a 1,324 euro a litro.

La cosa strana è che l’aumento avviene proprio quando c’è il grande esodo estivo per le vacanze. Sembra quasi un’inculata ai danni dei consumatori. Ma facciamo una riflessione con dei dati. Alle 17:38 di giovedì 6 agosto, il prezzo per un barile di petrolio è di 71,82 Dollari. L’11 luglio del 2008 il petrolio toccava il suo massimo valore storico arrivando alla cifra di 147,27 dollari al barile. In quelle settimane la benzina toccò la cifra record di 1,50 al litro. Mi chiedo, perché nonostante oggi il prezzo del petrolio sia quasi dimezzato rispetto all’11 luglio 2008, alla pompa non c’è stata questa grossa riduzione dei prezzi?

Ieri(6 agosto), il governo ha cercato di trovare un accordo con Up(Unione petrolifera) senza riuscirci. Alla fine, Il responsabile delle relazioni esterne dell'Unione petrolifera, Marco D'Aloisi, ha detto “I rincari sono ampiamente giustificati e crediamo che non ci sia spazio per ridurre il costo alla pompa. Finché siamo in un regime di libero mercato, il costo della benzina segue l'andamento del mercato”. Mi chiedo, ma libero mercato significa anche inculamento?

Commenti

  1. Purtroppo credo di si.... smaccki ;-(

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  2. Libero mercato serve solo per inculare il più debole, cioè i consumatori... Kiss.

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