Il mistero della nave di Cetraro

image Lo scorso 12 settembre fu trovato un grosso mercantile inabissato a circa 500 metri di profondità al largo della costa di Cetraro. All’inizio si pensava che quel relitto fosse la Cunski, una delle navi dei veleni.

Il 27 ottobre, la nave “Mare Oceano” inizia a fare ulteriori rilievi. Dopo poco il procuratore Grasso si presenta alla commissione parlamentare Antimafia e dice “Proprio stamane, mi è stato comunicato che gli ultimi riscontri non danno la certezza che si tratti proprio della Cunski, anche se il castello sembra essere compatibile con l'indicazione che viene da Fonti”. In seguito anche Stefania Prestigiacomo rilascia alcune indiscrezioni dicendo che Il relitto al largo di Cetraro non corrisponde alle caratteristiche della Cunski. Il Rov, il robot sottomarino, ha già svolto le misurazioni e i rilievi fotografici del relitto.

Il 30 ottobre arriva la dichiarazione ufficiale “congiunta” di Stefania Prestigiacomo e del procuratore Grasso. “Il relitto sul fondale è il piroscafo Catania costruito a Palermo nel 1906 e silurato il 16 marzo 1917 da un sommergibile tedesco. A bordo non ci sono fusti radioattivi, anzi la stiva è vuota e non c'è rischio per la popolazione”.

Ma qualcuno non crede a questa storia. Secondo il settimanale “L’Espresso” non coincidono il punto dove a settembre è stato individuato il relitto della presunta Cunski(latitudine 39º28'50"N, longitudine 15º41'E) e quello più a nord dov'è affondata nel 1917 la Catania (secondo tutte le fonti accessibili, latitudine 39º 32'N e longitudine 15º 42'). C’è uno scarto di 3 miglia e mezzo. Un altro mistero riguarda la stiva. Nella conferenza stampa del 29 ottobre è stato detto che la stiva della nave al largo di Cetraro era vuota. Invece, la nave ispezionata a settembre aveva due stive piene.

Questo è un altro mistero tutto italiano. Ho il timore che si voglia insabbiare lo scandalo delle nave dei veleni, perché forse sono coinvolti alcuni politici…

Commenti

  1. Ma non ha insegnato nulla il giudice PRIORE che fece ripetere le ricerche sottomarine dell'aereo di Ustica recuperando tutto quello che ufficialmente non esisteva.

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  2. La versione ufficiale data non mi convince. Spero solo che il mistero delle navi dei veleni non diventa un thriller come Ustica.... Saluti.

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  3. il guaio è che se effettivamente esistono dei fusti contenenti materiale inquinante e verosimilmente radioattivo, col tempo i fusti cederanno e si creerà una contaminazione diffusa impossibile da bonificare con effetti che potrebbero arrivare a tutto il bacino del mediterraneo per via delle corrente marine e per via della molto probabile conservatività dei materiali presenti all'interno dei fusti, materiali recalcitranti. Sarebbe veramente un disastro ed è uno scandalo che i mezzi di informazione (a parte l'espresso) non ne parlino più, i cittadini dovrebbero essere sensibilizzati perchè altrimenti la classe politica difficilmente farà qualcosa (a parte che insabbiare le indagini); speriamo nel buon lavoro della magistratura.

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  4. Purtroppo credo che i danni già ci sono stati... Ho la sensazione che i politicanti faranno di tutto per non far venire alla luce le navi dei veleni. Confido anch'io nell'operato della magistratura. Ma credo che non basti.

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