Le navi a perdere e lo smaltimento dei rifiuti tossici

image Alcuni mesi fa, per caso sono riuscito a vedere una puntata del programma “E-Cubo” in cui si parlava delle cosiddette “navi a perdere”.

In sintesi, le “navi a perdere” sono delle imbarcazione che vengono fatte affondare perché cariche di rifiuti tossici. La criminalità organizzata usava(usa?) questo metodo per fare affari con lo smaltimento dei rifiuti tossici. Quindi questi pazzi, oltre ad usare le discariche, utilizzavano(utilizzano?) il mare per far sparire i rifiuti.

Tutto nasce quando il 14 dicembre del 1990 la motonave “Jolly Rosso” si arena sulla spiaggia di Formiciche. Per l’armatore Ignazio Messina si trattò di un incidente provocato dal mare in burrasca, mentre i magistrati avevano il sospetto che sulla nave ci fossero sostanze tossiche o radioattivi da buttare in mare. Il 13 maggio scorso, il gip Salvatore Carpino ha archiviato il sospetto di affondamento doloso e truffa pendente sugli armatori Messina. Sembrava tutto finito…

Invece, un paio di settimane fa, si è scoperto che un'area collinare, a pochi chilometri dal litorale dove è affondata la “Jolly Rosso”, è contaminata dalla radioattività. Inoltre, si è riscontrato che nei comuni limitrofi sono aumentati i casi di tumori maligni. In quella zona è avvenuto lo smaltimento di rifiuti tossici proveniente dalle lavorazioni industriali. Da alcune testimonianze questo traffico di rifiuti avveniva via mare. Ora sarà la magistratura a fare chiarezza sul caso.

Oggi(12 settembre), le ricerche effettuate dalla motonave “Coopernaut Franca” hanno portato alla luce(con delle foto) un grosso mercantile inabissato a circa 500 metri di profondità al largo della costa di Cetraro. Si teme che quel mercantile possa essere la “Cunski”, ovvero di una nave contenente 120 fusti di materiale tossico. La “segnalazione” della “Cunski” e di altre 2 navi inabissate al largo della costa cosentina è stata fatta dal pentito Francesco Fonti.

Credits: L’Epresso.

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