Stop allo sviluppo della banda larga

imageIn Europa molti paesi stanno investendo molte risorse per sviluppare la banda larga e per garantire una connessione internet adeguata a tutti.

Lo sviluppo della banda larga, oltre ad essere utile per offrire servizi alla popolazione, serve anche per una ripresa economica. L’Ocse dice che per ogni euro speso per la banda larga si genera 4 euro di Pil. Oltre all’economia, lo sviluppo della banda larga è utile anche per creare nuovi posti di lavoro(si prevede 1 milione in più entro il 2015) e per diffondere il telelavoro.

L’Italia aveva deciso di investire 1,47 miliardi di euro per lo sviluppo della banda larga con il “piano Romani”. Questo piano prevedeva la diffusione della banda larga in tutto il paese entro il 2012 per garantire 2 Mbit/s ad ogni cittadino digitale. 800 milioni di euro già erano stanziati.

Oggi(5 novembre), durante una conferenza stampa sulle manifestazioni per il centenario del Nobel a Guglielmo Marconi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha detto “Gli 800 milioni di euro saranno resi disponibili dal governo solo una volta certi del superamento dell'emergenza dettata dalla crisi economica”. Una domanda sorge spontanea, come può esserci ripresa se non si investe?

Questo stop imprevisto peggiora ancor di più una situazione non certo rosea. Attualmente, l’Italia è uno dei paesi più indietro sulla qualità della banda larga. Per capire la gravità della situazione, basta pensare che nel luglio scorso in Finlandia l’accesso alla banda larga con una velocità di almeno un mega è diventato un diritto. In Germania si prevede che entro il 2014 il 75% delle case avrà una connessione ad internet con velocità di 100 Megabit. La Francia sta investendo 10 miliardi di euro per servire 4 milioni di case entro il 2012.

Forse sarò ripetitivo, ma con questi politicanti vetusti e superati non si va da nessuna parte…

Commenti