RadioSca rischia la chiusura

RadioSca su FacebookIl quartiere di Scampia è venuto alla ribalta per le “note” vicende di camorra. Roberto Saviano, con il libro “Gomorra”, ha dato il definito colpo di grazia all’immagine di questo quartiere della zona nord di Napoli.

A Scampia non ci sono solo camorristi e spacciatori, ma anche persone che vanno a lavoro tutti i giorni e che cercano di realizzare i propri sogni.

Laura Russo, Marilena Zoppa e Annalisa Mignogna sono tre donne che nel luglio 2009 avevano presentato un progetto per realizzare una web radio a Scampia. Nel febbraio 2010 la webradio riesce ad avere la sede. RadioSca(così si chiama la radio) avrà gli studi in un locale di 27 metri quadri nella “famosissima” piazza Telematica di via Labriola.

Dopo tante battaglie il progetto sembra concretizzarsi. RadioSca è partita a ottobre 2010 con un mese di programmazione musicale in playlist. Dal primo novembre 2010 dovevano iniziare i programmi di intrattenimento. Ma qualcosa va storto e la radio non va più in onda. Le tre fondatrici denunciano una serie di sabotaggi. Napoli Servizi, la società che gestisce la piazza Telematica, ha affittato ad altri i locali.

L'articolo de "Il Mattino" sul caso RadioScaOggi(3 novembre), anche la versione cartacea(foto) del quotidiano “Il Mattino” ha parlato del “caso RadioSca” intervistando una delle fondatrici. Laura Russo ha dichiarato “Nei primi venti giorni di messa in onda è stato un successo, con ascolti sino a 1.400 presenze giornaliere, poi sono cominciati blackout e sabotaggi. Quando ho ricevuto in studio per intervistarlo, padre Aniello Manganiello, il prete anticamorra di Scampia, improvvisamente è andata via la corrente elettrica. Tutto rinviato. In un’altra circostanza è stato sabotato il servizio internet. Poi una volta abbiamo ospitato il DJ internazionale Louje Gordea, hanno prima cercato invano di disturbare il suo arrivo, poi ci hanno accusate di essere degli abusivi e hanno fatto arrivare la polizia”.

La fondatrice cerca di fare un po' di chiarezza sulla vicenda dichiarando “Il contratto firmato prevede la nostra presenza in radio dalle 9 alle 18,30 ma una clausola prevede un’estensione dell’orario nelle occasioni legate alla gestione della radio e previa comunicazione al servizio di custodia in piazza Telematica. Questo servizio fa capo alla Napoli Servizi, la partecipata del Comune che vanta dei crediti pregressi nei confronti di quest’ultimo, e che ci ha sempre rifiutate in ogni occasione. Abbiamo contattato il responsabile dell’ufficio risorse umane, Rosario Tarallo, ma ci ha risposto che non può far nulla. E così continuiamo a subire minacce verbali, lavoriamo niente e male, e ci viene negato l’accesso all’emittente”.

La Russo spera in un intervento del Comune di Napoli per risolvere la questione e soprattutto per evitare il trasferimento della radio nell’incubatore delle attività artigianali pesanti nel rione Don Guanella o in un edificio completamente ristrutturato nel rione Monterosa. Il problema è che in queste due sedi non c’è la connessione alla banda larga. Come farà a trasmettere una web radio senza internet?

La questione piazza Telematica rimane sempre un mistero. Agli inizi degli anni 2000 questo complesso doveva diventare il “polo” della banda larga. Misteriosamente il progetto svanì nel nulla. Nel maggio 2010 si è saputo che AgoraVox voleva spostare la sua redazione nei locali della piazza Telematica. Anche in questo caso la burocrazia ha fatto fallire l’ennesimo progetto interessante.

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