La cattedrale nel deserto di Scampia

Piazza telematica di Scampia Il 29 dicembre 2004 Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino vennero a Scampia per inaugurare la “piazza telematica”.  Il progetto era ambizioso, perché questa struttura doveva servire per la rinascita del quartiere.

Al suo interno c’era un ufficio Urp del Comune che doveva funzionare da sportello unico per il cittadino, uno spazio Internet per ragazzi e per chiunque voleva usufruire gratuitamente dei servizi forniti da FastWeb. Invece, a distanza di quasi 6 anni la “piazza telematica” è diventata un deposito della “Napoli servizi”(Foto 2).

La Corte di giustizia europea non è stata “complice” di questa ennesima truffa attuata ai danni dei cittadini “martoriati” di Scampia image ed ha respinto il ricorso del Comune di Napoli  contro la decisione della Commissione europea di ridurre il contributo finanziario per la realizzazione di una rete di piazze telematiche a Napoli.

La storia inizia il 27 giugno 2002 quando il Comune di Napoli sottopone alla Commissione la domanda di saldo e di attestazione finale delle spese per un importo di 1.623.980,36 euro. L’esecutivo però rileva delle irregolarità nella realizzazione del progetto e blocca il contributo. Inoltre, la Commissione europea chiede un rimborso di 362.789,02 euro per importi indebitamente percepiti. La domanda che sorge spontanea è chi ha lucrato con questo “finto” progetto?

Credits: Corriere del Mezzogiorno.

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