De Magistris chiede l’immunità nel processo con Bagnolifutura
Un mese fa l’europarlamentare Luigi De Magistris ha ufficializzato la candidatura a sindaco di Napoli. Nonostante l’attacco mediatico di Giuliano Ferrara, la campagna elettorale dell’ex magistrato stava procedendo abbastanza bene.
Il 27 marzo 2011 “Il Fatto Quotidiano” ha parlato del rapporto 12127-I-2010 dell’Olaf in cui emerge che l’inchiesta “Poseidone” di De Magistris ha svelato la truffa all’Unione europea. Nella sintesi finale della relazione si legge che il danno evitato per il bilancio comunitario è pari a 48,8 milioni di euro, dei quali 24,4 milioni di euro provenienti dai fondi strutturali dell’Europa.
A questo punto, sembrava filare tutto liscio per De Magistris. Invece, l’europarlamentare ha fatto un clamoroso autogol. L’ex magistrato ha chiesto di avvalersi dell’immunità nella causa per diffamazione intentatagli dalla società “Bagnolifutura”. Lo rende noto la stessa società.
Il 3 giugno 2010 De Magistris dichiarò “Bagnoli è una pagina vergognosa di commistione tra politica e crimine attorno al denaro pubblico”. Dopo una decina di giorni il CdA della società “Bagnolifutura” decise di intentare causa a De Magistris per risarcimento danni conseguente alla diffamazione a mezzo stampa. Ieri(4 aprile), nella prima udienza il legale di De Magistris ha presentato la richiesta di immunità al giudice Renata Palmieri della ottava sezione civile del tribunale di Napoli. Il giudice Palmieri, nel prendere atto di tale richiesta, ha sospeso la causa fissando la nuova udienza per il 20 febbraio 2012.
Non bastasse la richiesta di immunità, De Magistris ha rilasciato una nota per giustificare l’immunità che non convince molto. Il candidato sindaco dice “Ancora una volta, arriva la risposta intimidatoria. Nel caso specifico da Bagnolifutura Spa e dal potere politico che le sta dietro. Ribadisco quanto ho sempre sostenuto in merito al comportamento della società in questione e non cesserò di denunciare la malapolitica, gli intrecci finanziari con le amministrazioni pubbliche, lo sperpero di denaro pubblico. Mi vogliono intimidire, in quanto voce libera, per mezzo di cause civili. Ma questo tentativo non sortirà effetto. Al contrario, nella mia campagna elettorale sarà centrale la questione di Bagnoli, il cui sviluppo potrà essere da esempio per tutto il Sud. Mi difenderò ovviamente nei processi, senza scudi immunitari ad hoc. Ricordo alla Bagnolifutura Spa che, da Matteotti in poi, le opinioni di un parlamentare sono insindacabili. Mi hanno chiesto qualche milione di euro come risarcimento, ma ci difenderemo alla grande”.
Come prevedibile, la notizia dell’immunità ha fatto scatenare Clemente Mastella. L’ex ministro della Giustizia ha detto “Prima la demonizza e poi, in silenzio, se ne serve. De Magistris predica bene e razzola male. Ancora una volta, per la seconda volta, l’ex Pm si è avvalso dell’immunità parlamentare. Proprio lui, il grande fustigatore, l’uomo sempre pronto a puntare l’indice, ad accusare gli altri di sfuggire ai processi, cosa fa? Da quanto riferiscono fonti giornalistiche, si avvale di nuovo dell’immunità di parlamentare europeo per farsi scudo, dopo essere stato querelato dai dirigenti della Società Bagnolifutura. Che vergogna! È la seconda volta che De Magistris utilizza l’immunità parlamentare, sperando che nessuno se ne accorga. Lo ha già fatto una prima volta per sfuggire ad una mia querela. E si può essere certi che continuerà a farlo. Noi continueremo a denunciare questa sua doppia morale”.
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