Passo indietro del governo sul nucleare

Il governo ferma il programma nucleareDa alcune settimane sul web è partita una campagna per pubblicizzare i referendum del 12 e 13 giugno. I quesiti sono quattro. Due riguardano la privatizzazione dell’acqua, uno il ritorno all’energia nucleare e l’altro il legittimo impedimento.

Oggi(19 aprile) il governo ha deciso di soprassedere sul programma nucleare ed ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge omnibus, all’esame dell'aula del Senato, l’abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel Paese.

Nell’emendamento c’è scritto “Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”. Per quale motivo il governo ha fatto questo clamoroso passo indietro?

Per l’ennesima volta centrano i problemi giudiziari di Silvio Berlusconi. Il premier ha il timore che i referendum superano il quorum(50%+1) per via del disastro nella centrale di Fukushima. Uno dei quesiti riguarda proprio il legittimo impedimento del premier. Votando “SI” la legge verrà abrogata. Nelle intenzioni del governo l’emendamento ha l’effetto di superare il referendum sul nucleare fissato a giugno.

In pratica, i “vassalli” del premier hanno deciso di far saltare il programma nucleare per salvare il “culo flaccido” di Berlusconi. I politicanti della maggioranza però non hanno capito che i referendum servono anche per un’altra questione importante: quella dell’acqua. Votando “SI” non verrà privatizzata. Facciamo sentire la nostra voce. I referendum non si toccano.

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