Rifiuti: Situazione critica in periferia

Una discarica a cielo aperto a ScampiaI rifiuti sono spariti dalla “Napoli bene”. Qualcuno potrebbe pensare che il nuovo sindaco di Napoli abbia fatto un miracolo come Silvio Berlusconi. Non è così. Come il premier, anche De Magistris ha fatto l’illusionista. C’è però una piccola differenza.

Nel 2008 Berlusconi ha aperto nuove discariche per far “sparire” la munnezza dalle strade. Invece, il neo sindaco sta usando un metodo meno dispendioso. Da un paio di settimane la periferia della città è diventata una discarica a cielo aperto per favorire la “Napoli bene”. Al Vomero la raccolta non si è mai fermata, mentre l’altra Napoli è sommersa dai rifiuti. I quartieri con più munnezza per le strade sono quelli di Napoli est(500 tonnellate), Scampia(400) e Fuorigrotta(350). Tra Soccavo e Pianura ci sono 330 tonnellate di rifiuti, mentre nel centro della città sono rimasti solo 100 tonnellate. Nella foto potete “ammirare” una discarica a cielo aperto a Scampia.

In generale sono 2.400 le tonnellate di rifiuti in giacenza nelle strade di Napoli. Nella giornata di ieri, sono state conferite negli impianti di Giugliano, Tufino e Caivano e nel sito di trasferenza dell’ex Icm, a Napoli, 1.100 tonnellate. Ieri(14 luglio), il governatore campano Stefano Caldoro ha firmato una nuova ordinanza per il conferimento della frazione umida tritovagliata dagli Stir nelle discariche di Savignano Irpino e San Tammaro, nelle province di Avellino e Caserta.

Intanto, hanno destato molto scalpore alcune dichiarazioni di Giovanni Romano. L’assessore all’Ambiente della Regione Campania ha dichiarato “Ci sono territori in Campania, come a nord di Napoli o nel Casertano, dove bisognerebbe allontanare la gente per seri compromessi alla loro salute”. Romano ha poi corretto il tiro dicendo “Non vi sono rischi per la salute dovuti alle criticità attuali, mi riferivo a un’analisi su quelle zone che soffrono a causa degli ultimi trenta anni di sversamenti non regolari”.

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