La Regione Campania compra il termovalorizzatore di Acerra

Stefano CaldoroL’Unione Europea non ha dato ancora l’ok al piano rifiuti presentato nei giorni scorsi. Isaak Valero Ladron, portavoce della Commissione, ha dichiarato “Non è corretto dire che c’è il nostro ok sul piano rifiuti: non abbiamo approvato nulla, stiamo ancora analizzando il testo”. Per la cronaca, il piano della Regione prevede discariche, altri tre inceneritori(Napoli Est, Giugliano e Salerno) e raccolta differenziata al 50% entro la fine di quest’anno.

A proposito di differenziata, il governatore Stefano Caldoro ha annunciato “Vi sono buone notizie per la differenziata: in Campania siamo al 39%. In base a dati provvisori stiamo scalando la classifica e siamo tra le prime regioni d’Italia”. Nel luglio scorso Caldoro aveva dichiarato che la Regione sta valutando l’acquisto del termovalorizzatore di Acerra. Il “progetto” sta per concretizzarsi. Lo schema di decreto legge su “misure urgenti in materia ambientale” contiene il comma 3 dell’articolo 1 che apre all’acquisto con fondi pubblici dell’inceneritore di Acerra. La Regione Campania comprerà il forno sborsando 355 milioni di euro, mentre la gestione rimarrà alla multiutility bresciana A2A. In pratica, un “papocchio” all’italiana.

Una domanda sorge spontanea, la Regione dove prenderà i soldi? E’ qui casca l’asino. Si useranno le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate(FAS). Questi soldi dovrebbero servire per favorire la ripresa della competitività e della produttività nelle aree obiettivo. In molti casi vengono utilizzati per formazione, credito di imposta per l’occupazione e per ammortizzatori sociali. Caldoro ci deve spiegare quale benefici porterà l’acquisto del termovalorizzatore di Acerra. Non porterà occupazione, perché l’impianto ha già i dipendenti(buona parte provenienti dal Nord). Allora a cosa serve? Io lo so. Serve per rimpinguare le casse dell’Impregilo, ovvero la società che ha costruito il termovalorizzatore di Acerra.

Nel 2008 nessuno voleva il termovalorizzatore di Acerra. Il motivo? L’impianto non usufruiva del Cip 6. Nel marzo di quell’anno, il premier dimissionario Romano Prodi emanò un decreto che introdusse i benefici pubblici. A quel punto A2A ha assunto la gestione del termovalorizzatore di Acerra. L’impianto usufruirà del Cip 6 fino al 2016. Il termovalorizzatore di Acerra ha raggiunto il 100% della capacità produttiva solo nel 2011, a due anni di distanza dall’inaugurazione.

Per ulteriori info: Il Fatto Quotidiano

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