#occupyscampia ha favorito solo la strumentalizzazione di Paragone

#occupyscampiaIeri(3 febbraio), a Scampia c’è stata la manifestazione contro il coprifuoco della camorra denunciato da “Il Mattino” nei giorni scorsi. #occupyscampia è nato da un tweet della deputata del Partito Democratico Pina Picierno. Come anticipato da questo blog, la protesta è stata un vero flop.

In piazza Giovanni Paolo II c’erano più giornalisti che persone residenti. La scarsa affluenza è dovuta a molteplici fattori. L’orario(alle 17.30 la gente sta ancora lavorando), il freddo e la pioggia non hanno certo incentivato le persone ad andare in piazza. Il vero problema però è un altro. Non si può organizzare una manifestazione a Scampia senza informare le persone residenti. Il fenomeno Twitter può funzionare negli Stati Uniti, non certo in Italia. Molti degli aderenti al tweet della Picierno non si sono presentati e in alcuni casi non sapevano nemmeno di cosa si parlasse. Ultima cosa, una manifestazione come #occupyscampia deve presentare proposte, altrimenti diventa solo una sfilata.

Alla fine la camorra sta sempre là, mentre Scampia esce nuovamente sconfitta dallo “scontro” con i media. In tutto questo casino ci ha sguazzato alla grande il filo “leghista” Gianluigi Paragone. Il conduttore de “L’ultima Parola” ha fatto un collegamento con la piazza solo per sputtanare Scampia e tutto il Sud. Per l’occasione, il “furbetto” Paragone ha rispolverato un vecchio servizio sui tossici andato in onda nella scorsa edizione de “L’ultima Parola”. Il filo “leghista” ha tirato fuori i soliti luoghi comuni. A Scampia non servono queste strumentalizzazioni mediatiche, ma un piano di sviluppo che crei occupazione. Le prime due cose da fare sono abbattere le Vele, perché sono un schiaffo alla civiltà, e sbloccare i fondi per l’Università a Scampia. In allegato potete guardare un servizio realizzato da Fanpage.

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