La Foxconn sfrutta gli studenti per produrre l’iPhone 5

L'Apple ha presentato l'iPhone 5. La Foxconn sfrutta gli studenti cinesi per aumentare la produzione.

Operai FoxconnIeri(12 settembre) l’Apple ha presentato l’iPhone 5, lo smartphone di ultima generazione. Bello? Mica tanto. Dalla Cina arrivano altre notizie agghiaccianti sulla produzione dei prodotti Apple. “Il Fatto Quotidiano” scrive che la Foxconn, l’azienda taiwanese che fornisce componenti alla Apple, sfrutti gli studenti cinesi per aumentare la produzione.

Nel 2010 la Foxconn fu al centro dell’attenzione dei media perché nelle sue fabbriche si registrarono 14 suicidi. Dopo questi casi, partirono varie inchieste. L’azienda aveva promesso miglioramenti nella tutela dei lavoratori proprio a seguito. Entro il 2013, l’orario di lavoro dei suoi dipendenti sarebbe stato quello di 40 ore a settimana con un massimo di 36 ore di straordinario mensile.

La situazione però non migliora. Un report della “Students and Scholars Against Corporate Misbehaviour” ha messo in luce il regime militaristico delle fabbriche e l’utilizzo degli studenti in formazione come operai nelle fabbriche Foxconn. Gli studenti sono tenuti a lavorare 6 giorni a settimana, 12 ore al giorno, per una paga di 1550 renminbi al mese(circa 190 euro). Ma non finisce qui. I “nuovi schiavi” devono pagare anche il vitto e l’alloggio.

Ma a noi cosa interessa? L’importante è che abbiamo l’ultimo “gioiello” dell’Apple e che aumenti il PIL. Secondo Jp Morgan, una previsione di vendita di 8 milioni di iPhone 5 nel solo III trimestre del 2012, varrà per gli Stati Uniti un incremento dello 0,3% del PIL annuo. E’ questo il mondo che vogliamo? Alla fine i lavoratori e chi compra hanno una cosa in comune: sono entrambi schiavi.

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