Gli strani casi di Sabrina De Camillis e Vincenzo De Luca

Nella prima puntata di "Report" si è parlato dei ministri, viceministri e sottosegretari del governo Letta. Destano scalpore i casi di Sabrina De Camillis e Vincenzo De Luca. Guarda i servizi.

Sabrina De Camillis

Ieri(30 settembre) è andata in onda la prima puntata stagionale di “Report”. Milena Gabanelli e i suoi collaboratori hanno parlato dei ministri, viceministri e sottosegretari del governo Letta. Ne è uscito fuori un quadro desolante.

La prima nominata è Sabrina De Camillis(foto), sottosegretaria al Ministero per i Rapporti con il Parlamento. La De Camillis non è parlamentare poiché nelle ultime elezioni, candidata nel collegio del Molise, non è stata eletta. Nel 2008 invece fu eletta in Parlamento, e continuò per mesi a mantenere contemporaneamente la carica di consigliere regionale. La De Camillis non ha dato le dimissioni e per 4-5 ha percepito due stipendi.

Ogni mese questa “tizia” organizza una conferenza stampa presso la prefettura di Campobasso. Intervistata da Bernardo Iovene, la De Camillis ha esordito dicendo “Io rappresento l’Italia nel mio governo. Perché io devo rendere conto alla Regione dove faccio politica”. La tizia perde le staffe quando il cronista menziona i due stipendi. Scoppia anche una rissa verbale. Tra un urlo e un’accusa, la De Camillis dice anche che lei è “una politica di grande senso di responsabilità”.

Il secondo nominato è Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e viceministro al Ministero delle Infrastrutture. Secondo la legge De Luca si deve dimettere, ma lui non ne vuole sapere nella sua città ha autorizzato nonostante tante polemiche, la costruzione del Crescent, 120 appartamenti privati proprio sul lungomare, davanti una piazza pubblica sopraelevata con Vincenzo De Luca e Bernardo Iovenesotto un parcheggio. Parte della piazza è già crollata, ed è stata messa sotto sequestro. Su questa costruzione pesano 24 ricorsi.

Il più importante è quello che riguarda l’autorizzazione da parte della soprintendenza al paesaggio. La norma dice che se non rispondi entro 30 giorni c’è l’assenso. Era agosto e alla soprintendenza erano in ferie. Questa è l’Italia. La soprintendenza non deve prendere le ferie, c’erano le ferie e quindi non ha controllato. Quindi quel mostro è senza autorizzazione paesaggistica. Un parere negativo avrebbe bloccato l’opera, o meglio non avrebbe consentito alcuna edificazione.

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