Carburanti: Il 60,5% del prezzo alla pompa va allo Stato
Oggi(1 marzo) gli automobilisti hanno trovato una sgradita sorpresa alla pompa: l’ennesimo aumento delle accise sui carburanti. Il prezzo della benzina è aumentato di 0,24 centesimi di euro al litro, mentre quello del gasolio di 0,34.
I continui rincari dei carburanti stanno facendo crollare i consumi petroliferi. A gennaio 2014 c’è stata una contrazione del 4,8%(-233.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2013. A rivelarlo è l’Unione petrolifera. Nel mese in esame, il gettito fiscale stimato(accise+IVA) dei carburanti(compreso gpl auto) è risultato in diminuzione di 54 milioni di euro(di cui 48 di sole accise) rispetto al gennaio 2013(1,9%). Nel 2013 lo Stato ha perso 990 milioni di euro di gettito fiscale rispetto al 2012. Dati alla mano, negli ultimi tre anni la benzina è rincarata del 20%, il gasolio del 15%.
Gli automobilisti riducono di conseguenza le percorrenze, usano di meno l’automobile. Dal 2011 a oggi il mercato delle auto a benzina è crollato del 41,2%. Tutti questi dati dovrebbero far capire che i carburanti non possono essere più tassati. Ma quanto incassa lo Stato su un litro di benzina? A fronte di un costo medio alla pompa di 1,721 euro al litro, tra accise e IVA allo Stato vanno 1,041 euro. Quest’ultimo importo è pari al 60,5% del prezzo alla pompa. Nessuno in Europa può contare su un'incidenza del fisco così elevata. La media dell’Unione europea si ferma al 46,3% ben 14,2 punti in meno del dato medio italiano.
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