Le primarie fasulle del PD rivalutano De Magistris e Lettieri?
Non c’è pace per il Partito Democratico a Napoli. La Procura della Repubblica di Napoli ha aperto un fascicolo sulle circostanze emerse dal video di Fanpage.it sui “voti pagati” alle primarie del PD in alcuni seggi. A quanto si è appreso, si tratta di una indagine conoscitiva in cui non si formulano per ora ipotesi di reato. Antonio Bassolino, sconfitto da Valeria Valente, sarebbe pronto a fare ricorso.
A distanza di cinque anni il PD fa una nuova figuraccia: nel 2011, infatti, le primarie a Napoli furono annullate per irregolarità nei seggi del quartiere Secondigliano. Questa volta le cose “strane” si sono verificate nei quartieri di Scampia, Piscinola e San Giovanni a Teduccio. Con telecamere nascoste quelli di Fanpage.it hanno ripreso consiglieri comunali e consiglieri municipali all’esterno dei seggi, pronti per fornire ai votanti il denaro necessario(1 euro) per esprimere la preferenza. E’ stato documentato anche il passaggio della lista dei votanti da uno scrutatore a un uomo seduto in un’auto ferma davanti a un seggio e personaggi pronti a indirizzare verso un preciso candidato poi risultato vincitore, Valeria Valente, la preferenza di alcuni votanti.
L’annullamento delle primarie è inevitabile anche questa volta, nonostante i vertici nazionali del PD affermino il contrario. Il Partito Democratico si è giocato Napoli per la seconda volta consecutiva. Non basterà il Mario Morcone di turno per salvare l’immagine del partito diretto da Matteo Renzi. Tra l’altro, i cittadini non hanno dimenticato la cattiva amministrazione della Giunta Iervolino, il quale ha lasciato in eredità un buco da 800 milioni di euro. L’attuale sindaco Luigi De Magistris e il candidato del centrodestra Gianni Lettieri sono i veri vincitori delle primarie del PD. Saranno ancora loro a giocarsi la “comoda” poltrona di Palazzo San Giacomo in primavera. I due possono essere fermati solo dal Movimento 5 Stelle. A proposito, i grillini quando si muovono? I veri sconfitti sono i cittadini napoletani, costretti a scegliere tra una minestra riscaldata e una fredda.
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