Il debunking inutile di David Puente sul video la verità sui migranti

Il debunker David Puente cerca di smontare il video di Luca Donadel sul business dell'emergenza migranti. Esce fuori un debunking inutile.

Il debunking inutile di David Puente sul video la verità sui migrantiUn video dal titolo “La verità sui migranti”, pubblicato il 6 marzo 2017 dalla pagina Facebook di Luca Donadel e condiviso anche dal giornalista Gianluigi Paragone, ha fatto muovere il Ministero della Verità. Il 13 marzo 2107, infatti, è arrivato l’attesissimo debunking di Davide Puente. Cosa significa debunking? E’ la pratica di mettere in dubbio o smentire, basandosi su metodologie scientifiche, affermazioni false, esagerate, antiscientifiche.

Il debunker Puente ha scritto un articolo dal titolo “Il dubbioso video la verità sui migranti”. Ma andiamo con ordine. Il video, creato dallo studente di comunicazione presso l’Università di Torino, racconta il fenomeno del recupero migranti in mare. Donadel riporta alcuni articoli dove vengono citati i nomi delle imbarcazioni che intervengono nel “Golfo di Sicilia” iniziando da quello dell’Agi.it intitolato “Migranti: Sos dal Canale di Sicilia, mille in salvo“. Lo studente cita il servizio fornito dal sito Marine Traffic, utile a tracciare e visualizzare gli itinerari delle imbarcazioni. E qui entra in scena Puente. L’esperto di comunicazione e di programmazione web contesta a Donadel di non aver detto che il servizio è gratuito per 15 giorni, ma la “perla” è un’altra. Puente scrive: “Luca sbaglia nel riportare il costo del servizio SAT, che in realtà non è di 400 EURO al mese, bensì 400 DOLLARI”. Mi è bastato leggere questa frase per considerare inutile il debunking.

Nel video lo studente cita la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del Mare, secondo cui i migranti salvati in acqua internazionali dovrebbero essere portati a Zarsis in Tunisia, ovvero il porto sicuro più vicino. Puente scrive: “La Convenzione non riporta ciò, ma lo fa quella di Amburgo del 1979 e la Risoluzione MSC.167 che non citano nel porto sicuro più vicino. Il tema è più complesso di quanto si pretenda spiegare nel video”. Lo studente mette in correlazione il numero di morti e le operazioni Mare Nostrum e Triton di Frontex. Il debunker scrive: “Il video non considera i numeri delle persone salvate, ma soltanto il numero dei morti. Fornire soltanto un dato non aiuta a comprendere i numeri dell’immigrazione attraverso il Mar Mediterraneo e le proporzioni, infatti se i morti son aumentati vertiginosamente sono aumentati anche gli sbarcati in Italia”. Puente non dice che i trafficanti di uomini usano mezzi meno sicuri per trasportare i migranti, tanto ci stanno dei “fessi” che li vanno a salvare.

Conclusioni? Ad esclusione della parte iniziale sui salvataggi in mare, lo studente Donadel non dice nulla di nuovo. Lo sanno tutti che l’emergenza migranti è un business per ONG, associazioni, cooperative e perfino per gli avvocati. Gli unici a rimetterci sono i contribuenti, visto che oltre il 90% dei costi di gestione dei migranti è a carico dello Stato italiano. La Commissione europea, infatti, ha stanziato 2,4 miliardi di euro per il periodo 2015-2020. La fetta più rilevante, circa 560 milioni, è riservata all’Italia. Sapete quanto è costato l’emergenza migranti nel 2016? Circa 4 miliardi di euro. Dimenticavo. Nel video Donadel fa pubblicità al libro “Profugopoli” di Mario Giordano, il debunker mette in risalto anche questo. Ma chi è David Puente? E’ uno dei primi firmatari dell’appello “Basta bufale”. Vogliamo far “gestire” l’informazione online da queste persone? Le fake news sono dannose come il fake debunking.

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Pubblicato da Luca Donadel su Lunedì 6 marzo 2017

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