L’Italia è un paese civile?

image Da un po' di tempo in Italia nell’apparato sicurezza o nei carceri ci sono frequenti casi di morte sospette. Dopo la vicenda del povero Federico Aldrovandi, ucciso il 25 settembre del 2005 da alcuni poliziotti durante un perquisizione, un altro caso di cronaca nera infanga le forze dell’ordine. Questa volta i “protagonisti” sono i carabinieri. Nella notte tra il 15 e il 16 ottobre, un uomo di 31 anni viene arrestato dai carabinieri perché è in possesso di 20 grammi di droga.

Il giorno dopo, il povero Stefano Cucchi viene processato per direttissima come se fosse Al Capone. Quando Cucchi si presenta in aula ha già il volto molto gonfio e presenta lividi assai vistosi intorno agli occhi. Durante l’interrogatorio del giudice, si dichiara colpevole di detenzione di sostanze stupefacenti, ma in quanto consumatore. Viene rinviato a giudizio con custodia cautelare carceraria. L’udienza è fissata per il prossimo 13 novembre. Un udienza che non farà mai. Stefano Cucchi passa da un ospedale all’altro perché non sta bene. La cosa più assurda è che ai genitori non vengono consentiti i colloqui con il proprio figlio. Alle ore 6.20 del 22 ottobre il cuore di Stefano cessa di battere. La certificazione medica rilasciata dal sanitario ospedaliero parla di presunta morte naturale. Ma in molti non credono a questo referto.

L’altro giorno i genitori di Stefano hanno deciso di pubblicare le foto del proprio figlio morto. Sono agghiaccianti. Sul cadavere di Stefano sono presenti segni di colpi e percosse. Le arcate paretali sono livide, deformate e violacee. C’è qualcosa che non quadra. Questo povero uomo è stato malmenato. Sarà un problema scoprire chi sono i responsabili. Sulla vicenda è intervenuto anche Ignazio La Russa. Il ministro della Difesa ha detto di non aver “strumenti” per dire come sono andate le cose, ma di essere “certo” che il comportamento dei carabinieri è stato assolutamente corretto in questa occasione. Caro La Russa, forse era meglio che stavi zitto…

Credits: L’Unità.

Commenti

  1. guarda che il rito per direttissima, è un rito straordinario che si applica quando si è colti in flagranza di reato... come nel caso di questo ragazzo.... non perchè sia alcapone....

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  2. Capisco. Ma viene sempre applicata questa legge o delle volte chiudono un occhio? Trovo assurdo che un poveraccio debba andare in galera senza essere nemmeno ancora condannato per 20 grammi di droga. Non mi sembra che personaggi "noti" in possesso di grandi quantità di coca siano stati sbattuti in galera... Ma non voglio cambiare il tema del post. Piuttosto ti chiedo se è giustificabile ridurre in quel modo quell'uomo?

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