L’AIDS non è ancora stata sconfitta

image I media da alcuni mesi ci stanno impaurendo quasi ogni giorno riportando i decessi di persone contagiate dal virus H1N1. Se uno va a leggere bene i dati scopre che la mortalità dall’influenza A è inferiore a quella stagionale.

L’attenzione riservata a questa influenza pandemica ha fatto passare in secondo piano un problema più serio che affligge la società mondiale da quasi 30 anni. In occasione della giornata mondiale dell’Aids in programma il 1 dicembre, il ministero della Salute ha diffuso i dati raccolti dal centro operativo AIDS dell’istituto superiore di sanità.

Purtroppo i dati non sono incoraggianti. Nel 2009 4 mila persone hanno contratto il virus dell’HIV e 1.200 l’AIDS. L’età media del contagio è di 39 anni per gli uomini e di 34 per le donne. Il 24% dei contagiati sono stranieri e nella maggior parte dei casi vivono nel centro-nord.

Dal 1982 ad oggi ci sono stati 62 mila casi di AIDS con 39.500 decessi. Il picco dell’epidemia si è avuto nel 1995 con ben 5.655 casi. Se prima la trasmissione dell’HIV avveniva per uso iniettivo di droghe(62,5%), oggi la principale modalità di trasmissione è il rapporto sessuale non protetto(69%).

Gli esperti dicono che le terapie antiretrovirali riescono a salvare molti malati. Nonostante ciò la miglior cosa rimane sempre la prevenzione. Ahimè, sembra che nella nostra società molti abbiano abbassato la guardia sul problema AIDS. Parecchie persone, pur avendo molti rapporti sessuali promiscui, sono inconsapevoli del problema non facendo i test di sieropositività.

Per sensibilizzare la gente sul problema contagio da un rapporto sessuale, la lega italiana per la lotta all’AIDS(Lila) ha lanciato una campagna sull’uso del profilattico. Oltretutto oggi i preservativi si possono acquistare anche nei grossi centri commerciali. Che dire, un preservativo evita sgradite sorprese…

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