Pizzicato un mulo all’aeroporto di Capodichino

Ovuli di cocaina Ieri(26 gennaio), la Guardia di Finanza ha fatto i soliti controlli doganali all’aeroporto di Capodichino. Fin qui niente di nuovo, se non fosse che ad un certo punto alla controllo si è presentato un nigeriano 29enne con permesso di soggiorno spagnolo.

Il nigeriano aveva nello zaino una Bibbia, una pallina antistress e un ricambio di biancheria. Una persona senza scrupoli avrebbe subito lasciato andare il nigeriano. Invece, i finanzieri hanno notato qualcosa di sospetto, perché il 29enne aveva uno strano atteggiamento e dava risposte evasive e contradditorie.

I finanziari si sono ancor di più insospettiti quando il nigeriano ha iniziato ad addentare una mela. A quel punto le Fiamme Gialle hanno deciso di accompagnarlo all’ospedale per accertamenti. I primi esami radiografici non hanno evidenziato nulla di strano. I finanzieri hanno preteso che fosse fatta anche una Tac al nigeriano.

La tenacia dei finanzieri ha portato il “risultato” sperato. Grazie alla Tac si è scoperto che il nigeriano nello stomaco aveva 77 ovuli contenenti 13 grammi di cocaina ciascuno. In pratica il 29enne era un “mulo”, ovvero una persona che “trasporta” droga nel proprio corpo. Questa “tecnica” è molto diffusa nel Sudamerica. Allo stesso tempo però è una pratica molta rischiosa per chi la adopera. Infatti, basta che si rompe un solo ovulo nello stomaco per provocare la morte per overdose massiva.

Nel film “Maria Piena Di Grazia” del 2004 si narra proprio la storia di una giovane ragazza colombiana che diventa “mula” per guadagnare.

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