Le barzellette di Berlusconi

Silvio Berlusconi Da diversi anni il comico Beppe Grillo sta facendo una battaglia per “cacciare” i pregiudicati dal Parlamento. In seguito, questa battaglia è stata adottata anche da Di Pietro.

La kermesse del carnevale è finita. Nonostante ciò, c’è ancora qualcuno che ha voglia di scherzare. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha dichiarato “Fuori dai partiti chi commette reati”. Sembra una barzelletta ma non lo è. Dopo questa dichiarazione, una persona con un briciolo di cervello si aspetterebbe che Berlusconi sia il primo a farsi da parte per le note vicende giudiziarie. Invece, l’ometto di Arcore si tira subito fuori.

Ai cronisti che gli chiedevano se questa regola debba valere solo per i reati passati in giudicato, Berlusconi ha risposto “Dipende da caso a caso, le persone che sono sottoposte a indagini o processi non devono venire ricomprese nelle liste elettorali. Ma se ci sono dei dubbi sulla loro colpevolezza sarà l'ufficio di presidenza a decidere caso per caso”. Ma che razza di regola è?

Dopo questa barzelletta, il nostro presidente del Consiglio in vista delle regionali ha preferito battere il tasto sulla “faccenda” martire. Berlusconi ha dichiarato “Mi dicono che non devo andare in giro, che non devo fare campagna elettorale, che c'è ancora chi mi aspetta all'angolo per farmi fuori...”.

Secondo Berlusconi alcune persone lo vogliono fare fuori anche con le indagini giudiziarie. L’ometto di Arcore ha dichiarato “Già nel '94 hanno cercato di farmi fuori con le indagini giudiziarie, con gli avvisi di garanzia. Poi hanno cercato di rovinare le aziende della mia famiglia, ma anche in questo non ci sono riusciti. Ed allora cercano di farmi fuori fisicamente... Non è cambiato nulla”.

Chapeaux. L’ometto di Arcore meriterebbe l’Oscar per l’ottima sceneggiatura…

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