Nuova stangata per i campani. Aumenta l’acqua del 5%

L'acqua diventa un business Da alcune settimane è iniziata la campagna elettorale per le regionali. Molti candidati preferiscono non esprimersi su temi delicati come il nucleare. Da oggi ci sarà un altro tema scottante per i candidati, l’aumento dell’acqua.

Lo scorso autunno sotto silenzio, il consiglio regionale con la delibera numero 1488 ha applicato il massimo dell’aumento(5%) per le tariffe dell’acqua. Questo aumento sarà con effetto retroattivo a decorrere dal 2003 e fino al giugno 2008. Tradotto, significa che nelle prossime bollette si dovrà pagare anche la differenza delle bollette già pagate.

Oltre alla beffa c’è anche il danno. Le tariffe per il servizio di fognatura e quello di depurazione per le industrie saranno più basse rispetto a quelle dei cittadini. Un calcolo del Gruppo studio di Legambiente rileva che “alle famiglie, le fognature costano più del doppio di quanto costano agli insediamenti industriali; e la depurazione costa ai privati cittadini il triplo di quanto costa alle aziende”.

Padre Alex Zanotelli ha più volte espresso delle perplessità sulla privatizzazione dell’acqua. Per questo motivo ad aprile raccoglierà 600 mila firme per il referendum abrogativo della legge Ronchi. Padre Zanotelli lancia anche un appello “Dicano entrambi da quale parte stanno. Ci accorgiamo che la Regione approva una delibera che trasforma sempre più l´acqua in occasione di lucro, appesantisce le bollette delle famiglie già sofferenti per la crisi e favorisce solo le imprese”.

Credits: La Repubblica Napoli.

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