Il Consiglio di Stato respinge l’appello del PDL

Il PDL in piazza contro Santoro e Di Pietro Oggi(20 marzo), a Roma è stata una giornata frenetica. Per la capitale c’erano persone provenienti da tutta Italia per due diverse manifestazioni.

In una, c’era un ometto di Arcore che per l’ennesima volta parla dei suoi problemi personali con la giustizia e del diritto a non essere spiati. E’ inutile dire che i veri problemi che affliggono il nostro paese non interessano al nostro amato presidente del consiglio.

Nell’altra, c’erano 200 mila persone scese in piazza per protestare contro la privatizzazione del servizio idrico. Entrambe le manifestazioni avevano uno slogan. Quello dell’illusionista era “L’amore vince sempre sull’odio”, mentre quello della manifestazione per l’acqua pubblica era “L’acqua è di tutti e non si vende”.

Non voglio sprecare tempo e parole per parlare dell’ennesimo monologo(video) senza senso di Silvio Berlusconi, perché tanto è la solita “minestra riscaldata”. Piuttosto voglio menzionare l’ennesima bocciatura della lista PDL nel Lazio.

Il Consiglio di Stato respinto l'appello presentato dal partito contro la mancata ammissione della lista provinciale che, in base a questa decisione, è esclusa dalle prossime elezioni regionali. La Regione Lazio fa sapere che non ci sarà nessun rinvio dell’elezioni.

La richiesta avanzata da Vittorio Sgarbi, sulla base dell'applicazione del decreto “salvaliste”, è stata respinta. I tecnici della Regione hanno valutato che riducendo da 15 a 6 i giorni di campagna elettorale il provvedimento consente di fare rientrare l'ammissione della lista “Rete Liberal Sgarbi” nei tempi consentiti.

Il sindaco(dimissionario) di Salemi ha commentato il mancato rinvio delle elezioni dichiarando “Non applicano le regole; è il fascismo globale: sono dei mascalzoni e delinquenti peggio dei comunisti, vanno presi a calci nel culo, sono anche dei pedofili”.

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