Che senso ha la festa della liberazione?

Piero Ricca aggredito da un poliziotto Il 25 aprile è il 115esimo giorno dell’anno. Questa data indica anche che mancano 250 giorni alla fine dell’anno.

In Italia il 25 aprile è una festa nazionale perché si celebra l’anniversario della Liberazione dall’occupazione tedesca dell’Italia. Il 25 aprile del 1945 l’insurrezione generale italiana portò alla liberazione di molte citta del centro nord Italia.

Rispetto alle altre volte, quest’anno ho trovato molte contraddizioni nella cerimonia per il sessantacinquesimo anniversario della Liberazione. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha fatto un monologo in cui parla di libertà e spiega che bisogna cambiare la Costituzione.

Il 24 aprile c’è stato uno spettacolo celebrativo alla Scala di Milano in cui hanno partecipato Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi, Letizia Moratti e Roberto Formigoni. Fuori è successo di tutto. Le forze dell’ordine hanno preso a manganellate i lavoratori della Scala perché stavano contestando Berlusconi per i tagli agli investimenti nella lirica.

Ma non finisce qui, perché il povero Piero Ricca è stato trascinato via e il suo megafono è stato sequestrato. Vi do una brutta notizia, c’è un’altra liberazione da conquistare…

Commenti

  1. Mi piace questa tua revisione storica.Tuttavia non è proprio così.Ciò che si festeggia(o meglio)che si festeggiava è la liberazione dal nazifascismo.In quel periodo in Italia l'invasore non era solo tedesco,le popolazioni del sud e del centro erano martoriate dalla tracotanza di invasori di ogni razza,credo e nazione.Serbi,spagnoli,alcuni francesi,sparuti mediorentali,si mettevano nella scia dei nostri connazionali codardi podestà fascisti a loro volta manipolati da teste di ponte naziste e mandavano a morire tutti,ragazzini di 12 anni e vecchietti di 80.Lasciavano la popolazione morire di fame,vivendo nell'agio e nell'illusione folle della conquista del mondo.Poi finalmente arrivarono gli alleati angloamericani e tentarono di riportare ordine nel nostro già all'epoca ambiguo paese.Pochi coraggiosi italiani ebbero le palle di ribellarsi ed organizzarsi in Resistenza,per anni lottarono nell'oscurità prima e sul campo poi contro il nazifascismo,pagarono col sangue,con le persecuzioni,con gli stenti,con le torure.Gli alleati invece usarono una tattica diversa,non sarebbero mai riusciti a liberare l'Italia se non fossero venuti a patti con le mafie,le camorre e i fascisti pentiti.Gli alleati pagarono il loro biglietto e questi sginori spianarono la strada alla loro marcia trionfale dalla Sicilia alla Lombardia.Sulla loro scia restano ancora oggi i segni del sangue e dei compromessi.Gli americano sono ancora paese occupante in Italia,Napoli ne è la più grande testimonianza,così come Palermo,Siracusa,Verona,Firenze.Storia di un Italia che nonostante tutto è ancora così,come non ce la hanno mai lasciata.

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  2. Ti ringrazio per la tua "puntualizzazione" storica. Gli americani son presenti ovunque. A Brescia ci sono delle testate nucleari pronte all'uso degli "amici" americani. Vogliamo parlare della strage del Cermis in cui morirono 20 persone?

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