Quanto ci costa il nucleare?

Centrale Nucleare del Garigliano Il 26 aprile c’è stato il ventiquattresimo anniversario dal disastro di Chernobyl.

Sarà un caso, ma nello stesso giorno il presidente del Consiglio ha annunciato che i primi lavori per riportare l'Italia all'energia nucleare partiranno entro tre anni. Considerando che per costruire una centrale c’è ne vogliono almeno 6, la prima centrale in funzione la vedremo solo nel 2019. Ne vale la pena?

Le centrali nucleari sono costosissime sempre, anche quando non sono in funzione. Nel 1990 è stato spento l’ultimo reattore in Italia. Nonostante ciò il nostro paese ogni anno spende 500 milioni di euro l'anno per sorvegliare 90 mila metri cubi di rifiuti tossici e radioattivi prodotte dalle centrali nucleari.

Le scorie radioattive non invecchiano. Quelle di seconda categoria restano pericolose per almeno 300 anni, mentre quelle di terza rimangono carichi di radioattività fino a 250 mila anni. Per questo motivo da venti anni non siamo riusciti a trovare un deposito permanente per riporre queste scorie.

Con il ritorno al nucleare anche questo problema sembra risolto. Il governo Berlusconi ha deciso che il deposito nazionale di scorie si farà nella “discarica d’Italia”, ovvero la Campania. La sede scelta è l’ex centrale del Garigliano, tra la provincia di Caserta e quella di Latina.

In un dossier presentato dai Verdi si evince che l’ex centrale del Garigliano è stata la “nostra piccola Chernobyl”. I Verdi denunciano “Nel dicembre 1976 il fiume Garigliano in piena, entra nel locale sotterraneo raccogliendo oltre un milione di litri d'acqua contaminata. Un incidente analogo si verifica nel novembre del 1979. Nel novembre del 1980 le piogge abbondanti penetrano nella centrale. E fuoriescono nel fiume portandosi dietro cesio 137”.

Giulia Casella, presidente del circolo Legambiente di Sessa Aurunca, dichiara “Gli incidenti avvenuti nella centrale alla fine degli anni 70 hanno contaminato fiumi, terreni e 1700 chilometri quadrati di mare, come certificano studi condotti dall’ENEA tra il 1980 e il 1982. L’ipotesi di realizzare il deposito di scorie sul Garigliano è una scelta sciagurata. L'area è inadatta dal punto di vista idrogeologico. E non lo diciamo noi. Lo attesta un documento del governo del 1985”.

Ma tanto Berlusconi farà un decreto ad hoc per trasformare la zona in un posto idoneo per ospitare il deposito nazionale di scorie. Sveglia campani…

Credits: La Repubblica.

Commenti

  1. Berlusconi annuncia il ritorno nucleare in Italia. Cosa ne pensano gli studenti? Il servizio di UniromaTv:
    http://www.uniroma.tv/?id_video=15811


    Ufficio Stampa di Uniroma.TV
    info@uniroma.tv
    http://www.uniroma.tv

    RispondiElimina
  2. Guarderò con piacere il servizio. Grazie per la segnalazione.

    RispondiElimina

Posta un commento