L’esecutivo di Caldoro non convince

Stefano Caldoro Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, aveva promesso che entro 15 maggio avrebbe presentato il nuovo esecutivo.

Sabato scorso(15 maggio) alle ore 23.10 in una nota il neo governatore ha diramato la sua “squadra”. Il nuovo esecutivo sarà composto da 12 assessori. A sorpresa ci sarà una sola donna.

Assessore Delega
Giuseppe De Mita(UDC) Turismo e beni culturali
Pasquale Sommese (UDC) Personale
Ernesto Sica(PDL) Avvocatura
Ermanno Russo (PDL) Assistenza sociale, demanio e patrimonio
Marcello Taglialatela (PDL) Urbanistica e territorio
Edoardo Cosenza Lavori pubblici
Sergio Vetrella (PDL) Trasporti
Anna Caterina Miraglia Istruzione
Severino Nappi (UDEUR) Lavoro
Guido Trombetti Università e ricerca
Giovanni Romano (PDL) Ambiente
Gaetano Giancane Bilancio

La prima cosa che salta all’occhio è il nome di De Mita. Giuseppe De Mita è il nipote del leader dell’UDC Ciriaco. Questo dovrebbe far capire che non ci sarà nessun taglio netto con il passato. Il nuovo esecutivo sembra quasi una minestra riscaldata…

Da segnalare i soliti casi di doppi o tripli incarichi. Ernesto Sica è il sindaco di Pontecagnano-Faiano ed è assessore alla Provincia di Salerno. Marcello Taglialatela è un parlamentare del PDL. Sergio Vetrella è un senatore del PDL. Severino Nappi, oltre ad essere il legale dei coniugi Mastella, è assessore alla Provincia di Napoli nella giunta Cesaro.

Il capo dell’opposizione, Vincenzo De Luca, ha dichiarato che la nuova giunta rappresenta la “preistoria della politica”. De Luca ha aggiunto che la scelta di De Mita rappresenta “l’ipoteca, sulla vita della regione da parte di vecchie realtà notabilari, e della logica politica che le contraddistingue”.

Ma le critiche piovono anche dal centro-destra. Il sottosegretario del PDL, Pasquale Viespoli, ha dichiarato “Più che alternativa sembra una giunta consociativa. Più che la prima giunta di centrodestra sembra una nuova giunta di centrosinistra. Imbarazzante e paradossale. Certamente è la giunta delle discriminazioni: di genere, di territorio, di partito. La presenza di una sola donna non solo è una vergogna sul piano politico, ma soprattutto è una palese violazione dello spirito e della norma statutaria. Non posso credere che il presidente Berlusconi abbia potuto avallare un simile pasticcio”.

Mara Carfagna si aspettava un numero maggiore di donne nell’esecutivo. Il ministro delle Pari Opportunità ha dichiarato “Dopo dieci anni di fallimentare amministrazione della sinistra ed a seguito di una vittoria straordinaria, per la composizione della giunta ci aspettavamo almeno il coinvolgimento degli eletti e dei coordinatori provinciali del partito, che hanno determinato la vittoria di Caldoro”.

Commenti