La spesa pubblica sfiora gli 800 miliardi

Banconote da 100 euro Oggi(28 giugno), l’Istat ha diffuso le statistiche sui conti ed aggregati economici delle amministrazioni pubbliche.

Nel 2009 la spesa pubblica in Italia è stata pari a 798,854 miliardi di euro, pari al 52,5% del PIL. Per il terzo anno consecutivo è in crescita in rapporto al prodotto interno lordo.

In poche parole questi dati significano che più della metà della ricchezza prodotta in Italia viene “sperperata” nella spesa pubblica. Per trovare una rapporto spesa-Pil così alto bisogna tornare al 1996, quando era al 52,6%. Nel 1993 questo rapporto era stato del 56,6%.

Rispetto alla media dei sedici Paesi dell’area euro, la spesa complessiva dell’Italia in rapporto al PIL è stata più alta del 1,3%. Se invece consideriamo la media complessiva dei 27 paesi dell’Unione Europea il rapporto è più alto “solo” del 1,2%.

La spesa che ha segnato il maggior incremento è stata quella per consumi intermedi. Rispetto al 2008 questa “voce” ha segnato un aumento del 7,5%. I redditi del lavoro dipendente sono cresciuti solo dell’1%, mentre le spese per l’assistenza sanitaria hanno segnato un incremento del 4%.

Nel 2009 l’Italia ha aumentato la pressione fiscale rispetto al 2008. Il peso del fisco sul prodotto interno lordo è stato del 43,2%. Rispetto al 2008 l’Italia guadagna due posizioni, portandosi dal settimo al quinto posto nella “speciale” classifica della pressione fiscale. Il più alto valore è stato registrato nel 1997, quando la pressione fiscale era al 43,7%.

Credits: Istat.

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