Il tecnostress aiuta ad impazzire

Tecnostress Con il passar degli anni la tecnologia si è diffusa nel mondo del lavoro e di conseguenza nella nostra vita. La tecnologia se è usata in maniera efficace può semplificare la nostra vita, ma se non si seguono alcuni consigli può provocare gravi danni alla nostra salute.

La Netdipendenza, un’associazione no profit, ha condotto un’indagine per scoprire quali rischi si corrono abusando della tecnologia. Dall’indagine fatta su un campione di 224 operatori ICT si scopre che l’80% è colpito da rabbia, ansia e stress. Inoltre, molti hanno dichiarato di avere frequenti mal di testa, mal di schiena, riduzione della concentrazione e problemi di insonnia. Da segnalare che il propagarsi del tecnostress alla lunga potrebbe portare una trombosi.

Le professioni più a rischio tecnostress sono quelle legate al mondo ICT(programmatori, progettisti e amministratori di rete, web designer etc…) che in media stanno 12,5 ore al giorno incollati al PC. Al secondo posto ci sono i giornalisti che trascorrono circa 12,1 ore davanti ad un monitor. Al terzo ci sono gli analisti finanziari con le loro 10-11 ore al giorno tra pc e blackberry. Solamente decimi gli operatori di call center, ma solo perché stanno in media solo 6,6 ore davanti al PC e con un auricolare nell’orecchio.

Essendo un ex programmatore posso confermare che l’ambiente di lavoro nel mondo ICT è davvero stressante(oltre ad essere mal retribuito in certi casi) e causa veramente quei disturbi menzionati. Ma dovete sapere che la cosa più strana è che molte società ICT, oltre a proporti un contratto da metalmeccanico, non rispettano per niente la legge 626 sulla sicurezza e sull’ergonomia. Diciamo che questo è uno dei motivi per cui ho abbandonato quel settore, ma se l’ambiente di lavoro migliorasse come nel video tornerei senz’altro a programmare.

Il 1 luglio 2008 “Punto Informatico” ha pubblicato l’articolo “Tecnostress: Si, fa male al cuore” in cui potete leggere i rischi che si corrono al cuore se si abusa della tecnologia.

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